Un modello distrettuale proattivo e integrato per la Sanità Lucana. E' quello al quale fa riferimento la Uil nell'iniziativa "Curarsi in Basilicata", presentata nel corso di un focus al museo provinciale di Potenza.
“Accogliamo la sfida e le novità del nuovo Piano Regionale Integrato della Salute e dei Servizi alla Persona e alla Comunità 2026/2030 - ha detto il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli - Da una rilettura critica dello stato dell’arte” può derivare un rilancio complessivo del sistema. Il nostro è un documento aperto al confronto, in primis con l'assessore regionale al rampo Cosimo Latronico, con delle proposte partecipate. Le criticità richiedono in primo luogo una riforma strutturale e organica del SSR, capace di garantire prossimità, equità, qualità ed efficienza, riallineando la Basilicata agli standard nazionali ed europei".
In particolare la Uil chiede: eccellenza ospedaliera, con presidi di alta specialità e reti integrate per patologia. Capillarità territoriale, con una rete di servizi di comunità e assistenza domiciliare. Integrazione socio-sanitaria, come principio fondativo. Partecipazione sociale, come leva democratica del welfare di prossimità.
"La vera premessa del dialogo sociale – ha evidenziato il segretario Uil - è costruire una nuova organizzazione integrata tra servizi sanitari, sociali e educativi, capace di garantire una presa in carico completa e personalizzata. Con una revisione dei Piani sociali di ambito e una maggiore compenetrazione tra gli Ambiti sociali e i Distretti della salute, resi omogenei per territorio, per dotazione di personale e per risorse economiche condivise, oggi frammentate e separati , per dare unità e forza alla rete territoriale e migliorare la presa in carico dei cittadini. Distretti e Case della salute che devono diventare il fulcro del nuovo modello territoriale, veri luoghi di integrazione tra servizi sanitari, sociali e sociosanitari, in cui ogni cittadino possa trovare risposte adeguate vicino a sé, senza migrare per curarsi".
Milena Vainieri, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, sottolinea che "la Basilicata, con la sua bassa densità abitativa, la dispersione insediativa e l’invecchiamento demografico, ha bisogno di un modello territoriale flessibile, a geometria variabile, capace di garantire la prossimità delle cure anche nei contesti più periferici". Vainieri sottolinea tuttavia che "la situazione è abbastanza disomogenea e non mancano anche punte di eccellenza, dalle quali possono imparare anche le altre realtà territoriali".
Di assoluto rilievo sono le risultanze tecnico-scientifiche e cliniche dell’ultimo quinquennio dell’IRCCS CROB di Rionero, trasfuse nella più recente programmazione strategica dell’Istituto. Il suo ulteriore consolidamento, oltre a prevedere una articolazione interna sempre più marcata nelle diverse discipline, con una migliore presa in carico del paziente oncologico, è legato a una nuova fase di ammodernamento tecnologico, con il progetto TecnoCrob













