L'estate 2025 giunge al giro di boa: è con noi l'ingegner Gianni Di Bello, dirigente dell'Ufficio di Protezione civile regionale, per tracciare un primo bilancio della stagione degli incendi boschivi e per spiegarci come funziona la macchina antincendio della regione.
La stagione ha registrato temperatore più alte degli anni passati e condizioni predisponenti maggiori, soprattutto per la forte ventosità. il bilancio degli incendi fono al mese di luglio è dunque molto peggiore degli anni passati. Questo ci viene confermato anche dalla mappa di suscettività degli incendi che ogni giorno alle 178 il Cnr fornisce alla Regione Basilicata.
La macchina antincendio della regione è un meccanismo complesso che trae origine dalla legge 353 del 2000 che affida il coordinamento delle campagne antincendio alle Regioni, il coordinamento ha un approccio integrato e multidisciplinare, coinvolgendo tutte le componenti della protezione civile e tutte le strutture operative coordinate dalle prefetture. Abbraccia una serie di attività, dal, previsione alla prevenzione e alla lotta attiva.
Le Regioni hanno l'obbligo di redigere un piano antincendio triennale e poi un programma annuale, che ne è lo strumento attuativo, dove sono contenute tutte le azioni che devono svolgere i singoli componenti e la lotta attiva. Noi abbiamo sui territori forze dispiegate per 650 uomini al giorno tra protezione civile, vigili del fuoco, operai forestali, carabinieri forestali".
Il periodo di grave pericolosità per gli incendi è stato decretato del presidente della Regione dal primo luglio, fino al 15 settembre. "Per 77 giorni tutte queste componenti sono presenti in sala operativa. Il primo bilancio della stagione è frutto delle condizioni predisponenti. Poi ci sono episodi frutto di imperizia o di negligenza e non possiamo escludere il dolo. nel mese di luglio ci sono stati oltre 600 incendi, con un 20 per cento di aumenti degli incendi negli incolti. Fortunatamente non abbiamo avuto, al netto del gravissimo incendio del 9 luglio a Metaponto non c'è stato un aumento degli incendi boschivi e di interfaccia che possono coinvolgere le popolazioni".
Comportamenti errati da parte dei contadini, ma non solo. Consigli per i cittadini? "Innanzitutto c'è da fare un appello alle istituzioni ed in primis ai sindaci che sono deputati a diffondere la cultura della protezione civile e ad emanare le ordinanze del caso. I sindaci devono aggiornare il piano di protezione civile, soprattutto per l'antincendio. Naturalmente poi bisogna evitare l'uso di fiamme libere, realizzare delle precese. La segnalazione degli incendi è un'altra attività molto importante. Poi invitiamo i cittadini a frequentare le nostre campagne di prevenzione antincendio".
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