A COME AGRICOLTURA, B COME BASILICATA: ALESSANDRA CILLO PRESIDENTE APICOLTORI LUCANI

Zootecnia: a volte piccolo è bello. E in questo caso intendiamo davvero piccolo. E anche utile e sostenibile. E' venuta a trovarci per questa puntata del format A come Agricoltura, B come Basilicata, Alessandra Cillo, presidente degli Apicoltori lucani.

Cillo spiega: "La Basilicata rispetto ad altre regioni ha un piccolo patrimonio apistico, rispetto ad altre regioni più grandi ma la nostra particolarità che ci permette di eccellere a livello nazionale è la varietà dei pascoli"

Quanti iscritti in Basilicata? "Iscritti alla nostra associazione sono oltre 157 apicoltori, divisi tra hobbisti, semi professionisti e professionisti con oltre 1600 arnie per azienda, l'apicoltura pi si divide in stanziale e nomade. La stanziale permette di avere il miele millefiori, l'apicoltura nomade comporta l'inseguimento delle fioriture: gli apicoltori spostano le arnie di notte per inseguire le fioriture e in questo caso parliamo di miele monofora. La stagione si apre con il rosmarino, ma gli apicoltori lo conservano per lo più per le proprie famiglie. Invece il miele subito disponibile è quello di arancio". 

L'apicoltura lucana è un'autentica eccellenza: "Nell'annata 2024 abbiamo ricevuto il massimo riconoscimento per una azienda potentina per il miele millefiori, le tre gocce d'oro. In realtà sono tante le iniziative che mirano a far conoscere il prodotto e il territorio, che sono intrinsecamente legati. In Basilicata è difficile fare una media delle produzioni per la variabilità delle stagioni, per esempio l'anno scorso è stata molto difficoltosa per la mancanza di acqua e di conseguenza di nettare. però si stima che la produzione sia di 12/15 chili ad arnia".

L'apicoltura è anche molto amica della natura: "Il 70 per cento di quello che mettiamo in tavola è legato alle api, perché quasi tutte le specie vegetali sono influenzate dall'attività delle api in maniera più o meno stretta. 

Gli altri prodotti delle api: "La propoli, la cera che non  ha un impiego alimentare e la pappa reale. In questo periodo è stata molto attenzionata anche da Unibas la propoli lucana, particolarmente interessante per la biodiversità che abbiamo in regione. la propoli è formata da resina, cera e il balsamo, la resina, la parte dei polifenoli ha catturato l'attenzione di un gruppo di ricercatori. Ma l'apicoltura ha anche una dimensione sociale: è stata inserita come strumento di reinserimento dei detenuti del carcere di Melfi".