A COME AGRICOLTURA, B COME BASILICATA: CARMINE CICALA ASSESSORE REGIONALE ALL'AGRICOLTURA

Per l'agricoltura l'acqua è un bene prezioso, in base alla disponibilità del quale viene programmata l'intera stagione produttiva. In Basilicata già si assiste alle prime avvisaglie di una possibile crisi. E' con noi in studio, per un focus speciale sul tema, l'assessore regionale all'Agricoltura, Carmine Cicala.

Cicala esordisce: "La crisi è già in atto. Non possiamo nascondercelo, la situazione è complessa, ma non dobbiamo creare allarmismi perché è costantemente monitorata, non soltanto per quanto riguarda gli invasi ma anche le stesse falde acquifere e i pozzi. Le competenze in questo settore sono tante a livello regionale, interregionale e governativo. 

Come dipartimento agricoltura sappiamo bene che abbiamo un tempo massimo per arrivare alla ripartizione dell'acqua in base alle necessità degli agricoltori, che devono sapere se possono acquistare o mettere a dimora le piantine. Abbiamo fatto una scelta di indirizzo molto chiara condivisa con la regione ma anche con il Consorzio di Bonifica che distribuisce la risorsa idrica in agricoltura:  arrivare al tempo massimo utile per poter avere contezza reale della disponibilità idrica".

Tra le aree a rischio quella del Lavellese: "Questo a causa della poca acqua che c'è nell'invaso di Conza: mentre negli altri invasi la differenza di acqua tra l'anno scorso e quest'anno non è molto marcaza, a Conza è del cinquanta per cento in meno. 

L'obiettivo è di cogliere tutte le indicazioni per arrivare ad una visione unitaria da trasferire al tavolo tecnico dell'accordo di programma Basilicata-Puglia-Governo. La regione Basilicata è un macro fornitore della risorsa idrica: oltre mezzo miliardo di metri cubi di acqua. Quella che abbiamo rappresentato è una visione di concertazione al dettaglio e poi c'è una visione di medio e lungo termine, che è stata già avviata nella scorsa legislatura".

"Per quanto riguarda le infrastrutture, dove le competenze sono molto ramificate, voglio fare l'esempio della diga del Rendina, proprio nell'area dove abbiamo maggiormente bisogno di acqua, per la quale sono stati trovati 113 milioni di euro del Pnrr per ripristinare la possibilità di invaso. Attendiamo ancora solo due pareri per poter affidare la progettazione esecutiva. In questo modo saremo in grado di garantire le colture attuali ma anche di aumentare gli ettari da mettere a disposizione delle colture e qui si aprono altri scenari. Ad esempio la crisi del mondo dell'automotive, ci ha portato a pensare ad un bando per gli over 40 per quanti potrebbero pensare a reinventarsi nel mondo dell'impresa agricola. 


 

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