Pensionati e persone non autosufficienti sono i protagonisti della mobilitazione in piazza Matteotti a Potenza promossa dallo Spi Cgil di Potenza e Basilicata. L’iniziativa rientra nella settimana nazionale di protesta del sindacato dei pensionati, dedicata alla difesa del welfare e dei diritti sociali che sostengono siano messi in discussione dalla nuova manovra finanziaria del governo Meloni.
La manovra contestata è la legge di bilancio 2025, criticata dai sindacati per il taglio o la riduzione di fondi dedicati al welfare, per una riforma dell’Irpef giudicata favorevole ai redditi più alti e per l’assenza di investimenti significativi sulla sanità, settore già in forte sofferenza in tutto il Paese.
Giovanna Galeone, segretaria Spi Cgil di Potenza sottolinea come in Basilicata manchino strutture, servizi e fondi adeguati: "La non autosufficienza va riconosciuta e sostenuta perché il peso dell’assistenza non può ricadere solo sulle famiglie. Chiederemo alla Regione un fondo aggiuntivo: quelli nazionali non bastano".
Stefano Cecconi, segretario nazionale dello Spi Cgil, richiama le criticità della manovra governativa: "Nessun investimento sulla sanità, misure fiscali che avvantaggiano i più ricchi e scarsa attenzione alle condizioni di anziani, lavoratori precari e famiglie in difficoltà".
Dal fronte delle associazioni, Carmela De Vivo, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap Basilicata, denuncia carenze di assistenza domiciliare e la mancanza di luoghi di socializzazione, proponendo percorsi di cohousing per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
A testimoniare le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità è Flavio Olita, attivista per i diritti delle persone con disabilità e promotore della campagna "Barriere Zero per tutti". Flavio pone l'accento sul tema dell’accessibilità: "La cosa che manca principalmente è l'ascolto. In Italia e soprattutto in Basilicata servono investimenti per abbattere le barriere architettoniche e per garantire cure adeguate. Troppe persone come me sono costrette ai viaggi della speranza fuori regione per potersi curare".
La mobilitazione dello Spi Cgil anticipa lo sciopero generale del 12 dicembre per continuare la protesta contro la politica economica del governo, con l'obiettivo di difendere diritti, servizi e dignità, perché “la lotta non ha età".













