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INDOTTO STELLANTIS: IL GRIDO DI DOLORE DEGLI OPERAI PMC

Mentre all'interno dello stabilimento Stellantis di Melfi si celebrava il lancio ufficiale della nuova Jeep Compass, fuori dai cancelli della fabbrica c'era chi protestava, per la possibile perdita del posto di lavoro.

Recentemente è stato siglato un accordo per la cassa integrazione per le imprese operanti nelle aree di crisi complessa come la Pmc. Che non ha soddisfatto completamente i sindacati confederali: FIM, FIOM, UILM e FISMIC, non più tardi di qualche giorno fa,  hanno ribadito "che la CIGS non deve essere considerata un punto di arrivo, ma un primo passo in un percorso di responsabilità e prospettiva, finalizzato a salvaguardare i livelli occupazionali e a promuovere nuove opportunità di lavoro qualificato".

Ancor men o ha soddisfatto i lavoratori che questa mattina hanno portato i loro striscioni di protesta davanti alla sede della fabbrica. Davide Balice Germini parla per tutti: "Ormai ci hanno distrutto, da un giorno all'altro ci siamo trovati fuori e senza commesse, abbiamo lavorato per 31 anni per Fiat con impegno, dedizione e serietà, ma questo non è bastato. Siamo 93 famiglie messe in mezzo ad una strada. Noi non vogliamo gli ammortizzatori sociali, noi vogliamo il lavoro, per poter vivere con dignità"

L'assessore Cupparo, a margine dell'incontro in Stellantis, ha dichiarato:  "Stiamo pensando all’indotto che attraversa una fase complicata di crisi. Per questo sosteniamo l'accordo di reindustrializzazione dell’indotto di San Nicola e nello specifico per il rilancio di Pmc e Brose. Il prossimo incontro al Mimit sarà una nuova tappa che seguiremo con impegno e attenzione".


 


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