CRISI IDRICA, CICALA: DATI ALLARMANTI MA LA BASILICATA SIA LABORATORIO DI RESILIENZA

 Crisi idrica: la Basilicata diventi un “laboratorio di resilienza climatica”. Lo ha detto l''assessore all'agricoltura Carmine Cicala nel corso del Consiglio regionale straordinario dedicato alla siccità.

L’assessore ha presentato dati allarmanti, evidenziando che l’invaso di Monte Cotugno conteneva al 20 ottobre solo 41,2 milioni di metri cubi, a fronte di una capacità autorizzata di 280 milioni. La riserva minima per il potabile è di 40 milioni, il che pone l’invaso “sul limite”. In soli tre mesi (dal 20 luglio al 20 ottobre), sono stati consumati 67,6 milioni di metri cubi. Anche il Pertusillo è in sofferenza, con 28,3 milioni di metri cubi al 20 ottobre.

Cicala ha assicurato che la Regione “non è stata ferma”, agendo con interventi immediati e strutturali. In primo luogo, il Consorzio di Bonifica ha realizzato un sistema emergenziale nel Metapontino, attivando 29 postazioni emergenziali e recuperando l’equivalente di 6,5 milioni di metri cubi al mese. In secondo luogo, grazie agli investimenti sulle infrastrutture, le perdite della rete consortile sono scese al 20-25%, traducendosi in “milioni di metri cubi risparmiati”. 

Sono in corso opere strategiche, come la diga di Marsico Nuovo, che a breve sarà operativa e triplicherà la superficie irrigua della Val d’Agri, e la diga del Rendina con 113 milioni di euro già finanziati. È in programma un investimento per aumentare la capacità di Monte Cotugno di ulteriori 100 milioni di metri cubi.

Gli obiettivi strategici entro il 2030: "Aumentare la capacità di invaso, ridurre i consumi idrici per ettaro attraverso l’agricoltura di precisione e la digitalizzazione completa, fare della Basilicata un laboratorio di resilienza climatica con ricerca su colture resistenti alla siccità e sostenere il ricambio generazionale"

 


 

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