La FIM e UILM Basilicata annunciano che lunedì 3 novembre, a partire dalle ore 9:30, si terrà un presidio dei lavoratori di Futura Ambiente davanti alla sede dell’Acquedotto Lucano, per chiedere garanzie occupazionali e salariali in merito alla gara d’appalto recentemente ripubblicata per la gestione e manutenzione delle aree industriali della provincia di Potenza.
Si tratta della “Procedura aperta per l’affidamento del Servizio di conduzione e manutenzione delle aree industriali della Provincia di Potenza, degli impianti di depurazione a servizio delle aree medesime e delle opere puntuali e a rete per l’approvvigionamento e la distribuzione della risorsa idrica e del collettamento di fognatura nera”, del valore complessivo di 16.757.602,22 euro, con importo a base di gara di 9.857.413,07 euro.
La nuova scadenza della procedura è fissata al 13 novembre 2025 alle ore 12:00, prorogata rispetto alla precedente scadenza del 16 ottobre. Dopo trent’anni di proroghe, finalmente l’appalto è stato bandito. Tuttavia, la FIM e la UILM Basilicata denunciano che nella documentazione di gara non risultano inserite adeguate tutele per i lavoratori attualmente impiegati, né un aggiornamento corretto della lista del personale effettivamente in forza.
Inoltre, il passaggio di contratto dal CCNL Metalmeccanico al CCNL Igiene Ambientale comporterebbe una perdita economica significativa, poiché la base d’asta non tutela gli elementi salariali maturati (superminimi non assorbibili, scatti di anzianità, indennità e altri istituti contrattuali).
“Avevamo accolto con favore la proroga della scadenza della gara – spiegano FIM e UILM Basilicata – convinti che servisse a introdurre le necessarie correzioni a tutela del lavoro. Ma, dal nuovo disciplinare, non emerge alcun cambiamento sostanziale. Non possiamo accettare che dopo trent’anni di attesa si consumi l’ennesima beffa ai danni dei lavoratori.”
La FIM e la UILM Basilicata chiedono ad Acquedotto Lucano e alla Stazione Appaltante Regionale di chiarire, prima della scadenza del bando, se siano state effettivamente recepite le garanzie sociali per il mantenimento dei diritti, dei livelli occupazionali e del salario.
In assenza di risposte, le due organizzazioni sindacali dichiarano di essere pronte a proseguire la mobilitazione, mettendo in campo azioni sindacali e legali.
“Gli appalti si fanno nel rispetto della dignità delle persone, del salario e delle regole. Non accetteremo che un passaggio storico come questo diventi l’ultima beffa per i lavoratori.”
 
				
 
	









































