POTENZA, I SINDACATI IN CONSIGLIO: "NON CONTRARI AL TERZO TURNO DELLA POLIZIA, MA IMPOSSIBILE CON L'ATTUALE ORGANICO"

Il tema dell’introduzione del terzo turno della Polizia locale di Potenza continua a far discutere. Durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale di oggi 10 novembre 2025 sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali, che hanno espresso le proprie posizioni.

I rispettivi segretari di Fp Cgil, Uil Fpl e Cisl Fp dichiarano di essere d’accordo sulla necessità di garantire maggiore sicurezza in città, soprattutto nei fine settimana, ma anche unanimi nel denunciare le difficoltà operative e organizzative che rendono oggi impraticabile l’avvio di un servizio notturno stabile.

La segretaria generale della FP Cgil Potenza, Giuliana Scarano, ha ribadito che la posizione del sindacato non è di chiusura ideologica, ma di realismo rispetto alla situazione attuale del corpo di Polizia locale. “Non siamo contrari a prescindere all’istituzione del terzo turno, ma riteniamo che, alle condizioni date e con l’attuale numero di agenti, non sia fattibile. Rischia di compromettere il riposo contrattuale e di rendere meno efficienti gli altri uffici della Polizia locale, che non riuscirebbero più a gestire le pratiche assegnate". 

Sulla stessa linea anche Giuseppe Verrastro, segretario generale della Uil Fpl Basilicata, che ha evidenziato la necessità di un equilibrio tra sicurezza dei cittadini e tutela dei lavoratori. “Noi siamo qui per ribadire che non siamo contrari al terzo turno purché venga fatto nelle condizioni ideali. Siamo per la sicurezza dei cittadini, ma anche per quella dei lavoratori, in questo caso gli agenti della Polizia locale”.

Anche Vincenzo Pernetti, segretario regionale della Cisl FP, ha condiviso la stessa impostazione, sottolineando l’impossibilità di introdurre un terzo turno senza un rafforzamento del personale. “Anche noi non siamo contrari, ma con l’attuale organico non è possibile. Così si rischia di mettere in difficoltà il personale e di peggiorare l’efficienza complessiva del servizio".

Dalle tre sigle sindacali è arrivato dunque un messaggio comune: non c’è contrarietà di principio, ma una richiesta di concretezza. Servono più risorse, più personale e una programmazione capace di conciliare i bisogni di sicurezza della città con i diritti e le condizioni di lavoro degli operatori.


 

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