«Condivido pienamente la posizione espressa da Confapi Matera: la Basilicata sta subendo un’ingiustizia evidente. Il recente calo del PIL pro capite, sceso sotto la soglia del 75%, conferma che i dati utilizzati in passato per la classificazione della nostra regione erano profondamente distorti dalle performance di due grandi settori – l’automotive e il petrolifero – le cui ricadute reali sul territorio sono, purtroppo, minime». Lo dichiara il consigliere regionale e capogruppo di Azione Nicola Morea.
«Il Pil lucano è stato influenzato negli anni dall’effetto dei grandi colossi industriali come Stellantis e del comparto estrattivo, che tuttavia poco restituiscono al tessuto economico lucano - prosegue Morea -. Oggi la Basilicata si ritrova con indicatori economici al di sotto della media nazionale, analogamente alle altre regioni meridionali: bisogna dunque ragionare in termini di politiche di coesione, che vedano il Mezzogiorno come soggetto unico e in particolare la regione Basilicata che, considerata la sua posizione geografica, dovrebbe avere una premialità maggiore».
«È indispensabile – conclude Morea – che il Governo e la Commissione Europea ripristinino una piena equità tra le regioni del Mezzogiorno, correggendo una stortura che, altrimenti, rischia di penalizzare ulteriormente un territorio interno, fragile e già svantaggiato dal punto di vista infrastrutturale. Servono scelte coraggiose e di giustizia economica per garantire alle nostre imprese le stesse opportunità di crescita delle regioni confinanti».
