POTENZA CELEBRA IL QUATTRO NOVEMBRE

L'Italia ha commemorato la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, un momento solenne per onorare il sacrificio di coloro che servirono la Patria e per rinnovare l'impegno verso i valori di pace, libertà e unità. Le celebrazioni si sono tenute in tutto il Paese, con cerimonie che hanno visto la partecipazione delle istituzioni civili, militari e dei cittadini.

Il Presidente della Regione, Vito Bardi, è intervenuto a Potenza, al Monumento ai Caduti, per rendere omaggio ai duecentocinquantatre potentini caduti nella Grande Guerra.

Bardi ha sottolineato che: "L’Italia si raccoglie attorno alla memoria di chi ha servito la Patria, di chi ha difeso la libertà, di chi ha creduto nella pace anche quando sembrava lontana."

Il Presidente ha messo in luce il contributo della Basilicata, definita "terra silenziosa e tenace," i cui giovani, "contadini e operai," partirono per il fronte con "dignità e sacrificio." Citando la frase di un soldato in trincea, ha voluto onorare chi tornò e chi non lo fece.

Riferendosi ai monumenti, Bardi ha affermato: "Non sono solo pietra. Sono voce. Sono memoria. Sono promessa." Il sacrificio dei caduti si lega al "paradosso" del "combattere per la pace," spiegando che si lotta per "la giustizia, per la verità, per la speranza di un futuro migliore. Si combatte per ciò che la guerra minaccia: la vita, la libertà, la dignità."

In un tempo segnato da nuove tensioni globali, il Presidente Bardi ha lanciato un forte richiamo alla necessità di "disarmare gli animi," rinunciando a rabbia e sospetto, e scegliendo "il rispetto, il dialogo, la comprensione." Fondamentale è anche "disarmare le parole," poiché esse "feriscono, dividono, incitano."

Il Prefetto di Potenza, nel suo intervento, ha ricordato la storia di questa giornata, che segnò nel 1918 la fine per l'Italia della Prima Guerra Mondiale, con l'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti. Sebbene la Grande Guerra fu una "tragedia immane," fu anche un momento di maturazione nazionale, in cui l'Italia imparò a riconoscersi parte di un'unica comunità.

Il 4 novembre non è una celebrazione della vittoria, ma "memoria del sacrificio comune, riconoscimento del valore delle Forze Armate e rinnovato senso di appartenenza ad una comunità unita e solidale.”


 

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