"La proroga della cassa integrazione straordinaria per 1800 lavoratori del gruppo Natuzzi fino al 31 dicembre 2025 con l’impegno ad estenderla per tutto il 2026 dove necessaria – dichiara il consigliere regionale Roberto Cifarelli – è un provvedimento importante che garantisce una boccata d’ossigeno ed una speranza a centinaia di famiglie e offre tempo prezioso per la definizione di un nuovo piano industriale."
"Ma sarebbe un errore pensare che si tratti solo di un atto tecnico - prosegue - è un segnale chiaro di una crisi strutturale che riguarda l’intero distretto del mobile imbottito e che richiede una risposta politica e istituzionale.
“Il Distretto del Mobile Imbottito, istituito con la Legge regionale n. 1/2001 e con Delibera del Consiglio Regionale n. 261 del 1° agosto 2001, nacque con l’obiettivo di creare un polo industriale competitivo, in grado di aggregare imprese, innovazione e ricerca. Tuttavia, sin dalla sua nascita ha incontrato difficoltà strutturali e oggi, da quasi dieci anni, non viene più rinnovata la sua governance”.
La questione del distretto del mobile imbottito – prosegue Cifarelli – è una questione strategica che va aggiornata alla luce degli avvenimenti che constatiamo e delle difficoltà denunciate dalle organizzazioni sindacali, che da tempo invocano una visione di politica industriale capace di tenere insieme lavoro, competitività e sostenibilità. È arrivato il momento che la Regione Basilicata esca dal ruolo di spettatore e assuma una posizione chiara, partecipando attivamente al tavolo nazionale presso il MIMIT.
Occorrerebbe inoltre – aggiunge Cifarelli – che la Regione Basilicata promuova approfondimenti specifici e tavoli di confronto tecnici per valutare l’incidenza reale dei dazi imposti dall’amministrazione Trump e tuttora in vigore, che per ragioni politiche non vengono adeguatamente criticati né affrontati con la dovuta serietà. Queste misure protezionistiche hanno effetti pesantissimi sul nostro export e, di riflesso, sull’intero sistema produttivo lucano. È indispensabile comprenderne l’impatto e individuare strumenti regionali e nazionali di mitigazione, prima che si traducono in nuove perdite occupazionali e industriali.
Mi chiedo – sottolinea ancora il Consigliere – se la Regione intenda davvero riconoscere la centralità di questo comparto o se lo ritenga troppo lontano da Potenza o da Francavilla per meritare attenzione. Il distretto del mobile di Matera e Montescaglioso e la Val Basento, hanno rappresentato per decenni un motore di sviluppo, innovazione e occupazione. Oggi rischia di pagare nuovamente gli effetti di scelte geopolitiche e commerciali che vanno ben oltre i confini regionali. Per questo, sarebbe utile che la Regione Basilicata convocasse un incontro pubblico a Matera con tutte le parti interessate – imprese, sindacati, enti locali, università e associazioni di categoria – per avviare un percorso di rilancio condiviso.
Il caso Stellantis insegna che non possiamo continuare a intervenire solo quando le crisi esplodono. Serve una visione industriale aggiornata e condivisa, capace di guardare al futuro e di difendere il lavoro, l’impresa e l’identità produttiva della Basilicata, conclude il dirigente del PD."













