CONTRATTO “ISTRUZIONE E RICERCA” 2022-2025, FLC CGIL: RIDUZIONE DEI SALARI, NON FIRMIAMO

CONTRATTO “ISTRUZIONE E RICERCA” 2022-2025, FLC CGIL: RIDUZIONE DEI SALARI, NON FIRMIAMO

La trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024 ha subito una brusca frenata.

La Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC CGIL) ha annunciato ufficialmente la sua non sottoscrizione all'ipotesi di CCNL, denunciando una "riduzione programmata dei salari" per il settore.

La nota, rilasciata a margine dell’incontro di trattativa tenutosi oggi all’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), critica aspramente l'entità degli aumenti previsti.

Secondo la FLC CGIL, le risorse messe in campo sono drammaticamente insufficienti.

"Gli incrementi stipendiali previsti e, per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell’inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del Comparto."
La Federazione sostiene che la maggior parte degli aumenti, già anticipati come indennità di vacanza contrattuale, non riesce a compensare l'alto tasso inflattivo registrato nel periodo, impoverendo di fatto il personale della conoscenza.

Di fronte a questa posizione, il sindacato ha annunciato una serie di iniziative per contestare i contenuti contrattuali.

Valutazioni Statutarie: Saranno avviati i passaggi interni per definire le iniziative da intraprendere.
Consultazione: Saranno consultate le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) e tutti i lavoratori sui contenuti del contratto.
Richiesta di Risorse Aggiuntive: La FLC CGIL ha confermato che continuerà a incalzare il Governo per ottenere lo stanziamento di risorse aggiuntive nella discussione della Legge di Bilancio 2026.
Il comunicato si conclude con un appello alla lotta per difendere la dignità professionale e i salari. "È necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla Scuola, all’Università, alla Ricerca e all’Alta Formazione Artistica e Musicale e impoverisce chi vi lavora. Lotteremo in maniera ferma e costante per la salvaguardia dei salari e della dignità del lavoro prestato nell’ambito dei settori della conoscenza," si legge nella nota.

La non firma della FLC CGIL, uno dei sindacati maggiormente rappresentativi del comparto, apre ora una fase di incertezza e preannuncia un periodo di forte mobilitazione nel mondo dell'istruzione e della ricerca.


 

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