“La Manovra di bilancio dà ossigeno alle lavoratrici e ai lavoratori del Sud, come del resto del Paese, attraverso la detassazione degli incrementi retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali e la riduzione dell’imposta sui premi di produttività e sul trattamento accessorio."
Lo ha detto Vera Buonomo, segretaria confederale Uil nazionale intervenendo a Potenza i lavori del Consiglio Confederale Uil Basilicata, che aggiunge: "Ma resta ancora forte il divario di salario tra Nord e Sud da colmare come restano nodi di criticità — il fisco, l’istruzione, la sanità e la previdenza, su tutti — che devono essere affrontati con un confronto strutturato e di merito per garantire equità, diritti e coesione sociale. Oltre al cambiamento di metodo, rispetto al passato, nel confronto Governo sindacato, aver destinato 2 miliardi di euro dei circa 18,5 complessivi, per sostenere il reddito da lavoro dipendente è un elemento positivo specie al Sud dove il tessuto imprenditoriale è fatto soprattutto di pmi e dove è più alta la precarietà. E’ un primo segnale di apertura al riconoscimento del contratto come elemento di democrazia sociale ed economica. Siamo comunque critici – aggiunge Buonomo – su alcuni aspetti, tra i quali quelli che riguardano le pensioni. Pensiamo che la riforma del sistema previdenziale vada affrontato al di fuori della Legge di Bilancio e superando le attuali penalizzazioni per le lavoratrici – Opzione Donna è di fatto svantaggiosa – e per offrire garanzie ai giovani che entrano solo adesso nel mercato del lavoro. Sul piano fiscale, la UIL ribadisce la necessità di un sistema più progressivo e redistributivo, che riduca la pressione su lavoratori e pensionati, tassi maggiormente le successioni, gli extraprofitti, le rendite e contrasti l’evasione e l’elusione. Giudichiamo irricevibile la cartolarizzazione fiscale in quanto suscita nei cittadini l’idea che sia inutile pagare le tasse”.
Sul tema specifico della transizione energetica – che riguarda anche Stellantis Melfi – la segretaria confederale Uil ha detto che “Imporre lo stop al motore endotermico nel 2035, senza una rete produttiva autonoma e una filiera europea delle batterie, significa regalare il mercato ai competitor cinesi, distruggendo anni di know-how e migliaia di posti di lavoro. Il problema, però, non sono gli obiettivi climatici: è la fretta e l’approccio ideologico con cui si tenta di raggiungerli”.
“Siamo favorevoli alla decarbonizzazione e all’elettrificazione, ma servono tempi realistici, infrastrutture adeguate e investimenti nella filiera e nella formazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Pertanto - ha aggiunto Buonomo - accogliamo con favore il nuovo accordo sul target climatico del -90% di emissioni entro il 2040, come anche la proroga dell’ETS2 al 2028 e il riconoscimento dei biocarburanti come parte integrante delle politiche climatiche. L’Europa introduce, finalmente, dei margini di flessibilità, riconoscendo che non tutti i Paesi membri e non tutti i settori partono dalle stesse condizioni”.
“Continueremo a chiedere un confronto serio tra Governo, istituzioni e imprese, per elaborare una strategia fondata sulla neutralità tecnologica che, con investimenti pubblici e privati, mantenga tecnologie ibride e biocarburanti, accompagnando persone e territori nel cambiamento, senza lasciare nessuno indietro. Non accetteremo che la transizione verde diventi sinonimo di disoccupazione o di desertificazione produttiva. La sfida ambientale - ha concluso Buonomo - si vince coniugando innovazione, sostenibilità e qualità del lavoro, mettendo le persone al centro”.












