Ritardi per Rinnovabili: Marisol Cestari, le attese sono rivolte allo schema di decreto legislativo in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il nostro Paese – e con esso le regioni del Sud, tra le quali la Basilicata - è ancora indietro nella produzione di energia rinnovabile per raggiungere l’obiettivo al 2030. La Basilicata ha raggiunto solo il 20% degli obiettivi di potenza da installare. Ciò nonostante i recenti interventi approvati dal Consiglio dei Ministri:
• Un impianto eolico da 46,2 MW nel comune di Forenza , con infrastrutture connesse nei comuni limitrofi.
• Un parco eolico da 44,8 MW nei comuni di Corleto Perticara e Laurenzana.
• Il progetto “Vento del Carpine” da 37,2 MW tra Cancellara e Vaglio Basilicata .
• L’impianto “Corbo” da 49,5 MW a Genzano di Lucania , con proroga del precedente provvedimento VIA regionale.
• Un impianto fotovoltaico denominato “Sant’Eustachio” da 19,98 MW a Matera.
• Il progetto agrovoltaico “Piano Coperchio” da 19,98 MW a Genzano di Lucania.
• Un impianto agrovoltaico di 59,768 MW a Matera, località Jesce.
Le attese per superare questa situazione - commenta Marisol Cestari, legale rappresentante dell’Associazione Energetica Moliterno Energia Dal Sole – sono rivolte allo schema di decreto legislativo in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tra gli articoli più importanti del Testo unico sulle rinnovabili approvato il 25 novembre in Consiglio dei ministri c’è quello sulle “zone di accelerazione” per gli impianti. È l’articolo 11-bis della bozza entrata in Cdm, intitolato Zone di accelerazione e disciplina dei relativi regimi amministrativi. Lo schema individua i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla realizzazione degli impianti stessi. A seconda di tipologia, dimensione e localizzazione, sono previste tre strade amministrative: l’attività libera, la Procedura Abilitativa Semplificata o l’Autorizzazione unica. L’atto risponde agli obiettivi di semplificazione del PNRR, consentendo di raccogliere, unificare e consolidare le norme che disciplinano la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. La burocrazia – aggiunge Marisol Cestari – è da sempre il primo ostacolo per le rinnovabili e in generale per tutte le imprese, ripercuotendosi direttamente sui cittadini. Noi del Gruppo Cestari continuiamo a lavorare per rafforzare le Cer esistenti e puntare alla costituzione di nuove soprattutto nelle aree interne e più svantaggiate e nei piccoli comuni. E’ quello che come Gruppo stiamo già facendo e che intendiamo promuovere, puntando sui casi di “best practice” come questo di Moliterno. L’obiettivo principale di una CER è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri e alle aree in cui opera, promuovendo al contempo l’indipendenza energetica del Paese e la riduzione delle emissioni di gas serra.