"Apprezziamo la chiarezza di Matteo Renzi e il lavoro che, attraverso Casa dei Riformisti, sta portando avanti per rafforzare il centrosinistra. Un progetto che, già nelle scorse elezioni regionali in Toscana, Calabria e Marche e, prossimamente, in Campania e Puglia, sarà presente con proprie liste a sostegno delle coalizioni di centrosinistra.
È un segnale di coerenza e di responsabilità politica che condividiamo pienamente, perché va nella direzione di costruire un’alternativa valida e vincente da contrapporre agli estremismi e alla politica urlata, priva di contenuti e di prospettive concrete per i cittadini, a cui l’Italia sembra essersi in parte rassegnata".
"In Basilicata invece - prosegue la nota - il consigliere Mario Polese sembra ancora in difficoltà a scegliere da che parte stare. Da un lato si richiama a Italia Viva, partito che a livello nazionale lavora per rafforzare il centrosinistra, dall’altro continua a sostenere, con grande serenità, la maggioranza di centrodestra che governa la Regione.
Un equilibrismo politico degno di un funambolo, ma che poco ha a che vedere con la coerenza e molto con la convenienza. Un giorno riformista, l’altro giorno governista, dipende dal vento che tira".
"Ci chiediamo - incalza la nota - se anche in Basilicata si vorrà davvero dare seguito alla costruzione della Casa Riformista nel solco del centrosinistra oppure se continueremo ad assistere allo spettacolo di chi parla di riformismo con una mano e sostiene il centro destra con l’altra. Perché a furia di stare con due piedi in una scarpa, prima o poi si inciampa".
"Basilicata Casa Comune – conclude la nota – sin dal suo affacciarsi sulla scena politica regionale lavora con chiarezza e coerenza per costruire un contenitore riformista, civico e popolare, aperto al dialogo con i moderati, i cattolici democratici e i progressisti. Il nostro impegno quotidiano è quello di rafforzare il centro del centrosinistra e offrire ai lucani un’alternativa credibile, seria e coerente a chi, di fronte alla crisi della politica, continua a scegliere l’ambiguità come unica strategia di sopravvivenza".
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