Si è tenuta questa mattina, davanti ai cancelli della Tiberina Melfi, un’assemblea sindacale molto partecipata che ha messo al centro la grave crisi che sta attraversando lo stabilimento.
Le lavoratrici e i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali, hanno ribadito con forza la necessità di fare chiarezza sul futuro industriale del sito di Melfi, già a partire dal primo incontro previsto per domani. La Tiberina deve dire in modo chiaro se intende partecipare e condividere un piano di rilancio dello stabilimento.
Allo stesso tempo, Stellantis deve assumersi le proprie responsabilità, assegnando nuove commesse chiare e precise a Melfi, indispensabili per garantire la continuità produttiva e occupazionale.
Come organizzazioni sindacali, abbiamo più volte richiamato l’attenzione affinché il Governo nazionale metta in campo politiche industriali vere a sostegno del settore automotive.
Inoltre la politica regionale metta in campo azioni concrete per salvaguardare l’indotto di Melfi, che rappresenta un patrimonio industriale e occupazionale strategico per l’intera Basilicata.
Abbiamo inoltre richiesto un incontro urgente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Gruppo Tiberina, per chiarire le prospettive produttive e, soprattutto, per definire un piano industriale chiaro e preciso per tutti gli stabilimenti italiani, a partire da Melfi, che oggi vive le difficoltà più grandi.
A sostegno di queste iniziative, sarà istituito un presidio permanente e già da oggi sarà avviato uno stato di agitazione. Da domani a seguito dell’incontro se non ci saranno risposte si definiranno ulteriori azioni di lotta.
Come condiviso nell’ultimo attivo unitario, nei prossimi giorni si terranno assemblee in tutte le aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi, per costruire insieme un percorso unitario di rilancio dell’intera area industriale.




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