STELLANTIS, LA FIM CISL: CROLLO DELLE PRODUZIONI NEL TERZO TRIMESTRE

STELLANTIS, LA FIM CISL: CROLLO DELLE PRODUZIONI NEL TERZO TRIMESTRE

FIM-CISL: Stellantis, produzione nel 3° trimestre 2025 a 265.490 veicoli (-31,5%). Crollo di un terzo delle produzioni. Previsioni nere per la chiusura dell’anno. L’incontro con il CEO Filosa è indispensabile per il futuro degli stabilimenti italiani.

·       Situazione produttiva di STELLANTIS Italia – 3° trimestre 2025

Prosegue il peggioramento dei dati produttivi rispetto al già difficile 2024. Nei primi nove mesi del 2025 sono state realizzate complessivamente 265.490 unità tra autovetture e veicoli commerciali, con un calo del -31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio: Autovetture -36,3% (151.430 unità), Veicoli commerciali -23,9% (114.060 unità)

Tutti gli stabilimenti registrano dati in flessione rispetto al 2024, con perdite comprese tra il -17% e il -65%. Anche il 2025, come il 2024, chiuderà con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a inizio anno. Le previsioni per la chiusura dell’anno restano fortemente negative: poco più di 310.000 unità complessive, con le autovetture che scenderanno sotto le 200.000.

Attualmente, quasi la metà della forza lavoro del gruppo è interessata da ammortizzatori sociali.

Le nuove produzioni — la 500 ibrida (in partenza a novembre) e i modelli di Melfi (DS8 già in produzione e Jeep Compass da ottobre) — potranno dare risultati significativi solo nel corso del 2026.

 

·       Incontro con il CEO Antonio Filosa

Il 20 ottobre 2025 a Torino si terrà il primo incontro tra le organizzazioni sindacali italiane e il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa. Si tratta di un appuntamento cruciale: è indispensabile costruire relazioni sindacali solide e costruttive per affrontare le gravi difficoltà del gruppo e del settore.

L’obiettivo della FIM-CISL resta quello di garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa, contrastando qualsiasi atto unilaterale, chiusura o licenziamento, e orientando la transizione tecnologica verso soluzioni concrete, condivise e socialmente sostenibili.

Un obiettivo tutt’altro che scontato, alla luce dei livelli produttivi registrati nel 2024 e nel 2025.

 

È necessario rafforzare e migliorare il piano di investimenti ottenuto dopo lo sciopero del settore auto del 18 ottobre 2024 e la successiva uscita di Tavares.

Quel piano prevede anche per l’Italia la nuova piattaforma Small con due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028.  La nuova 500e a Mirafiori accanto alla 500 ibrida in produzione da novembre 2025. L’introduzione di versioni ibride per le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, la nuova gamma large sui veicoli commerciali, lo sviluppo anche delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena è previsto il lancio del progetto alto di gamma con il trasferimento di Maserati GT e GC. Rimangono invece preoccupazioni sul futuro di Termoli dopo lo stop alla Gigafactory. 

 

Serve un cambio di passo da parte dell’Unione Europea e del Governo Italiano 

È necessario un piano industriale europeo espansivo, sostenuto da debito comune e da un nuovo Fondo europeo con dotazioni paragonabili al Next Generation EU, per accompagnare la transizione garantendo sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale.

Anche il Governo italiano deve fare la propria parte, individuando risorse adeguate per sostenere e rilanciare il settore automotive e l’intera filiera dell’indotto.

La rimodulazione delle sanzioni sulle emissioni di CO₂ previste per il 2025 non è sufficiente ad arginare le ricadute industriali e occupazionali che le case automobilistiche stanno subendo.

È indispensabile ridefinire tempi e modalità di attuazione della decarbonizzazione, rendendo il processo sostenibile sul piano industriale, economico e sociale.

 

Situazione negli Stabilimenti delle Produzioni Finali

 

Plant Polo Produttivo di Torino
Nei primi nove mesi del 2025, presso lo stabilimento di Mirafiori sono state prodotte 18.450 unità, in calo del 17% rispetto alle 22.240 del 2024. Di queste, 18.315 sono Fiat 500 BEV, mentre le Maserati si fermano a sole 140 unità, segnando un crollo quasi totale.

A fronte di ciò, Stellantis ha annunciato lo spostamento della produzione delle GranTurismo e GranCabrio a Modena entro la fine dell’anno. Per quanto ci riguarda, la linea Maserati di Mirafiori deve essere assolutamente riempita con nuove produzioni. Rimane ferma la nostra critica rispetto alle scelte errate compiute su Maserati: Stellantis chiarisca quale strategia intende adottare per il marchio, sia in termini di modelli sia di volumi produttivi.

L’avvio della produzione della 500 ibrida, previsto per novembre 2025, è il risultato della nostra azione sindacale, che potrà contribuire a mantenere la missione produttiva dello stabilimento. Entro la fine dell’anno sono previste circa 5.000 unità, obbiettivo impegnativo e tutto da verificare, mentre il gruppo stima una produzione annua di circa 100.000 vetture. Se tali volumi saranno confermati, sarà possibile superare la fase di cassa integrazione.

Per noi resta indispensabile un piano industriale su Mirafiori che consenta di rilanciare l’occupazione, dopo anni di continue uscite. Nel 2027 è previsto l’arrivo di una nuova 500 elettrica con batterie Stellantis, mentre nel 2030 debutterà la nuova generazione della 500e, sempre prodotta a Mirafiori.

Attualmente resta attivo il contratto di solidarietà fino al 31 gennaio 2026, utilizzato al 40% dai circa mille lavoratori della 500 BEV. Diversi lavoratori risultano in distacco sulla produzione del cambio elettrico eDCT. Nell’ultimo trimestre si sono registrati solo 37 giorni lavorativi sulla linea della 500 BEV.

 

Plant Maserati Modena
Nei primi nove mesi del 2025 sono state prodotte solo 75 unità, con una flessione del 65,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Contratto di Solidarietà ha coinvolto i 214 lavoratori con un utilizzo medio intorno al 50%.

Dopo l’annuncio del gruppo sul cosiddetto “progetto alta gamma”, con il coinvolgimento della Motor Valley, Stellantis ha deciso di trasferire, a partire dall’ultimo trimestre del 2025, l’assemblaggio delle Maserati GranTurismo e GranCabrio nello stabilimento di Modena. Questa scelta dovrebbe, in prospettiva ridurre l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, non abbiamo certezze rispetto alla completa saturazione produttiva.

 

Plant di Cassino
La produzione nei nove mesi del 2025, è crollata a 14.135 unità, segnando un pesante -28,3% rispetto al 2024. Un dato in termini quantitativo più negativo nella storia dello stabilimento. Da quattro anni si lavora su un solo turno, con un impatto diretto negativo in crescendo sull’occupazione e sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Sono 10.600 le produzioni sulle due Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Le Maserati Grecale prodotte sono circa 3.535 e la versione full electric rappresenta solo il 4% sul totale. 

Fino ad oggi, si sono registrate oltre 84 giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 600 lavoratori sono stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà.

 

Lo stabilimento ha enormi potenzialità, ma senza un piano chiaro e tempi certi si rischia di prolungare l’incertezza. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large BEV, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025, è stato rinviato senza una nuova data: un rinvio che giudichiamo negativamente, poiché allunga la situazione negativa e aumenta il ricorso massiccio agli ammortizzatori.

In sede Ministeriale ci è stato comunicato l’arrivo di un terzo modello “top di gamma” per il 2027. Come Fim-Cisl riteniamo urgente che Stellantis dia certezze concrete sui tempi del lancio dei nuovi modelli, senza ulteriori rinvii.

 

Plant di Pomigliano
A causa del calo generalizzato di tutti i plant, lo stabilimento di Pomigliano rappresenta ad oggi il 60% della produzione nazionale.  Come gli altri stabilimenti subisce un calo del 35% rispetto allo stesso periodo del 2024 con 91.920 vetture prodotte. Un dato negativo, in netta controtendenza rispetto al trend positivo dell’anno scorso.

La Fiat Panda, con 79.000 unità, resta il modello con più volumi, copre da sola il 52% della produzione auto in Italia. Ma anche su questo modello si registra una flessione del 29% rispetto al 2024.

Preoccupante il calo produttivo su Alfa Romeo Tonale, con solo 7.930 unità (-41%), e il crollo della Dodge Hornet, ferma a 1.360 unità (-90%) da due trimestri.

Le giornate di cassa integrazione collettiva sono state 51 sulla linea Tonale/Hornet e 36 sulla Panda, coinvolgendo tra i 3.000 e i 3.750 lavoratori. Dal mese di luglio è attivo il Contratto di solidarietà con un utilizzo medio del 39% del totale dei lavoratori

La produzione della “Pandina” è stata confermata fino al 2030, insieme all’arrivo della nuova versione, nel frattempo stiamo monitorando l’andamento produttivo, considerando la concorrenza diretta della nuova “Pandona” che viene prodotta nello stabilimento in Serbia.

Vista la flessione importante di Tonale e Hornet è necessario che i due nuovi modelli compatti previsti dal 2028 sulla piattaforma STLA Small vengano anticipati.

 

Plant di Melfi
Rispetto all’anno precedente le produzioni nello stabilimento si sono dimezzate, raggiungendo le 26.850 unità prodotte. Rispetto al periodo pre-Covid, la perdita è dell’87%. La 500X è tornata in produzione per soddisfare uno specifico ordine, a fine settembre ne erano state prodotte 3.235 unità

La produzione di Compass e Renegade, rappresentano l’81% delle produzioni e hanno raggiunto un valore complessivo di 21.854 unità, in riduzione del -39% rispetto al 2024.  La DS8 in produzione nella sola versione full electric ha raggiunto le 1.248 unità. Nello stabilimento si sono prodotte circa 500 altri nuovi modelli in fase di avvio. Nel semestre si sono registrati 57 giorni di fermo collettivo gestiti con Contratto di Solidarietà (187 turni persi). Negli altri giorni l’utilizzo medio del CDS è stato del 63%, coinvolgendo ogni giorno circa 3.050 lavoratori. La perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali: dal 2021, circa 2.370 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a 4.670. Sono circa 350 i lavoratori in prestito presso altri stabilimenti. Lo stabilimento è nel pieno della transizione verso i nuovi modelli sulla nuova piattaforma STLA Medium.

Dopo le nostre pressioni, Stellantis ha rivisto il piano iniziale e previsto anche versioni ibride per quasi tutti i modelli (esclusa DS8 per tempi), portando a 7 i modelli previsti, rispetto ai 4 iniziali solo elettrici. Questo ampliamento è fondamentale per garantire maggiori volumi e salvaguardare l’occupazione, visto la bassa domanda di auto elettriche. Il cronoprogramma ha previsto all’inizio del 2025 la DS8 elettrica, nella seconda metà 2025 la Jeep Compass nelle due motorizzazioni full electric e ibrida. Nel 1° semestre 2026 verrà prodotta la DS7 e nel 2° semestre 2026 la Lancia Gamma, entrambe nelle due versioni (elettrica e ibrida). E’ indispensabile procedere ad equipaggiare anche la DS8 con il motore ibrido.

Per l’indotto melfitano in forte sofferenza, serve garantire l’uso degli ammortizzatori e dare priorità alle aziende locali nelle forniture. Stiamo agendo a tutti i livelli istituzionali per tutelare i posti di lavoro e sostenere le imprese nella transizione. È indispensabile attivare strumenti previsti nell’accordo di programma e nelle aree di crisi complessa, per attrarre nuovi investimenti e dare prospettive a tutto il territorio.

 

Plant di Atessa 
La produzione di veicoli commerciali ad Atessa si è attestata a 114.060 unità, con un calo del -23,9% rispetto al 2024. Dalla seconda metà dello scorso anno dalle iniziali previsioni su 15 turni si è passati al ricorso stabile alla cassa integrazione, che ha coinvolto tra i 700 e i 1.000 lavoratori. La contrazione degli ordini, prima sui cabinati e poi anche sui Van è la causa principale. Dall’inizio dell’anno la media giornaliera dei lavoratori in CIG è stata di circa 700 unità. Sul fronte degli investimenti industriali, Stellantis ha rafforzato il piano originario, prevedendo l’elettrificazione della piattaforma “Gamma Large” e l’introduzione di una nuova versione a partire dal 2027. Attualmente si producono: Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max.

Lo stabilimento di Atessa deve restare centrale nella strategia produttiva di Stellantis e mantenere la leadership europea nei veicoli commerciali, per questo motivo la produzione italiana va tutelata, consolidata e rafforzata, anche con l’introduzione di nuove tecnologie innovative e nuovi investimenti, per dare continuità e prospettiva allo stabilimento e al suo indotto. La stabilizzazione dei 114 lavoratori dopo anni di somministrazione è stato un primo segnale concreto di ricambio generazionale. 


 

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