OBIETTIVO ZAMPA: LUCIA PANGARO, MEMBRO COMMISSIONE REGIONALE PER GLI IAA

Una nuova puntata di Obiettivo Zampa ha visto protagonista Lucia Pangaro, membro della Commissione Regionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), istituita dalla Regione Basilicata. Un incontro ricco di spunti sul presente e sulle prospettive future di un settore che, come sottolinea la stessa Pangaro, ha ancora molta strada da percorrere.

"Quello che una volta veniva chiamato pet-therapy oggi è diventato IAA, interventi assistiti con gli animali", ha spiegato Lucia Pangaro. "Si tratta di valorizzare la presenza dell’animale in un percorso strutturato, supportato da un’equipe di professionisti. Non è quindi un semplice contatto, ma un vero intervento mirato".

La Basilicata si è dotata di una commissione già da alcuni anni, ma questa realtà non ha ancora mosso i primi passi. " La commissione regionale" spiega Pangaro, "dovrebbe sovrintendere a tutto il settore: dalla preparazione delle strutture alla valutazione e approvazione dei progetti, fino al monitoraggio della formazione degli operatori. Purtroppo, finora è rimasta sulla carta".

Le difficoltà, secondo Pangaro, non sono solo burocratiche ma soprattutto culturali: "La maggiore sfida è la mentalità. In Basilicata, e non solo, persiste ancora un atteggiamento di diffidenza, persino tra operatori sanitari. Portare con sé un animale in contesti pubblici resta un problema, nonostante le normative esistenti".

Guardando al futuro, però, l’auspicio è quello di far crescere sia i progetti che una nuova consapevolezza. Pangaro chiarisce bene le tre tipologie di IAA: le AA (Attività Assistite), pensate anche per gruppi di persone normodotate che vogliono vivere momenti di relax con gli animali; gli EA (Educativi Assistiti), rivolti a scuole e centri specializzati con obiettivi educativi mirati; e infine le TA (Terapie Assistite), la sfida più grande.

"È molto bello" racconta, "vedere un bambino dislessico che supera una difficoltà o un autistico che inizia a sorridere: sembrano piccoli miracoli. Ma la vera sfida è con le terapie. Serve che sia il medico a stabilire quando l’animale può entrare in gioco e per quali obiettivi specifici. È questa la formazione che manca".

Un settore, dunque, che unisce sensibilità, ricerca e rigore scientifico e che, con il giusto supporto, potrà offrire nuove opportunità.