Ai lucani piace dop. Il rapporto 2023 di Ismea Qualivita sulla Dop economy, che analizza i dati del 2022, parla chiaro.
A fronte di un aumento generale del valore di cibo e vini a marchio europeo (18 regioni taliane su 20 col segno più), in Basilicata l'aumento è particolarmente marcato. In particolare, per quanto riguarda i cibi Dop, Igp e Stg, l'impatto regionale del paniere lucano schizza in alto del 32 per cento rispetto al 2021, attestandosi sui 3,3 milioni di euro, mentre il valore dei vini è di 15 milioni di euro (+16%). Globalmente parliamo di un + 19,2, con la Basilicata secionda solo al Molise (+25,6%) e davanti alla Sardegna (+18,8%). Le regioni che perdono terreno sono invece la Puglia (-15,6%) e la Valle d'Aosta (-0,8%). Secondo il report i Ismea Qualivita, la Dop Economy lucana conta 732 operatori, di cui 334 nel settore cibo e 398 nel settore vino. Complessivamente il paniere dell'agroalimentare di qualità contiene 19 prodotti, tra quelli esclusivamente lucani e quelli condivisi con le regioni confinanti. La fliera principale è quella del vino, che pesa per l'82%, seguita da formaggi (16%), ortofrutta (1%) ed olio d'oliva (0,5%). In totale si èarla di un giro economico di pocp meno di 19 milioni di euro (17 per la provincia di Potenza e 1,7 per la provincia di Matera).