FEDERCONSUMATORI BASILICATA COMMENTA L’INDAGINE ISTAT 2024

FEDERCONSUMATORI BASILICATA COMMENTA L’INDAGINE ISTAT 2024

Commento Federconsumatori Basilicata sull’indagine ISTAT 2024: uno spaccato utile, ma non privo di criticità interpretative, soprattutto per quanto riguarda le regioni del Mezzogiorno e
in particolare la Basilicata.


Consumi alimentari: un segnale d’allarme sociale Il dato secondo cui una famiglia su tre è costretta a limitare i consumi alimentari è motivo di seria preoccupazione. In Basilicata, dove la spesa media mensile si attesta
a 2.324 euro, ben al di sotto della media nazionale (2.755 euro), questo fenomeno si traduce in una crescente difficoltà nel garantire una dieta equilibrata e dignitosa.
L’aumento dei costi di beni essenziali come oli e grassi (+11,7%) e frutta (+2,7%)
aggrava ulteriormente la situazione, colpendo in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Come Federconsumatori Basilicata, riteniamo urgente rafforzare le politiche di
sostegno al reddito e promuovere iniziative locali per calmierare i prezzi dei beni alimentari primari, anche attraverso accordi con la distribuzione organizzata.


Trasporti: dati da interpretare con cautela
I dati ISTAT relativi alla spesa per trasporti nel Sud, e in particolare in Puglia,
appaiono sorprendentemente bassi (181 euro mensili contro i 297 della media
nazionale). Tuttavia, come chiarito dallo stesso Istituto, si tratta di medie calcolate
sull’intera popolazione, includendo anche chi non effettua spostamenti regolari. In
Basilicata, dove la mobilità è spesso penalizzata da infrastrutture carenti e
collegamenti limitati, il dato rischia di mascherare una realtà fatta di costi elevati e disagi quotidiani. Federconsumatori Basilicata sottolinea la necessità di investimenti strutturali nel
trasporto pubblico locale e interregionale, affinché la mobilità non diventi un
privilegio ma un diritto accessibile.

 Istruzione: una spesa sottostimata
La spesa media mensile per l’istruzione in Basilicata (10,83 euro) è superiore a quella
pugliese e calabrese, ma resta comunque distante dalla media nazionale (17,31 euro). Questo dato non tiene conto dei costi sostenuti dalle famiglie lucane per l’istruzione universitaria dei figli fuori regione, spesso al Centro-Nord, che rappresentano un onere significativo e non rilevato. Si tratta di una “tassa invisibile” che grava sulle famiglie meridionali e che meriterebbe maggiore attenzione nelle rilevazioni ufficiali. Federconsumatori Basilicata invita le istituzioni a considerare questi costi indiretti e a potenziare le politiche di diritto allo studio, con borse di studio e servizi di supporto per gli studenti fuori sede.


L’indagine ISTAT, pur utile, va letta con attenzione e contestualizzata. I dati medi non sempre restituiscono la complessità delle condizioni territoriali, soprattutto in regioni come la Basilicata, dove il divario Nord-Sud si manifesta non solo nei numeri, ma nella qualità della vita quotidiana. Federconsumatori Basilicata continuerà a monitorare questi fenomeni e a promuovere azioni concrete per tutelare i diritti dei cittadini, con un approccio
costruttivo e dialogante verso le istituzioni.


 

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