Il dialetto: un ponte fra le nostre radici e il nostro presente. Il nuovo format di Basilicata Digital Channel, "Teatro canzone e poesie in dialetto lucano" vuole essere un viaggio sulle ali della poesia vernacolare per ritrovare il senso più vero della lucanità. In questo viaggio il nostro Virgilio sarà Franco Pantalena, autore vietrese profondamente legato alla propria terra.
L'autore, pur non definendosi uno studioso di paesi, un "paesologo", rivendica con orgoglio il suo ruolo di "paesano", un rappresentante vivo della sua terra. Le poesie e i brevi componimenti che l'artista si appresta a presentare affondano le radici nel cuore del dialetto lucano, lingua vernacola che non si limita a parlare in dialetto, ma soprattutto a parlare di dialetto, di comunità, di localismi e di una vita autentica.
"Il mio non è uno studio sui paesi. Sono un paesano – precisa l'autore –, intendo cioè un rappresentante del paese, lo vivo e non lo studio. E vivendolo, provo a dare il mio contributo per mantenerlo in vita e per diffonderne la testimonianza". È un approccio viscerale, lontano dall'analisi accademica, che si traduce in un impegno quotidiano per la sopravvivenza della cultura locale.
Ma c'è un elemento che sta particolarmente a cuore all'autore: la natura intrinseca del dialetto come "lingua della verità". In un mondo spesso offuscato da retoriche e artifici, la lingua vernacola emerge come uno strumento di purezza e genuinità. "Il dialetto è fatto di suoni puri, genuini. Sembra quasi che in dialetto non si possano dire bugie," afferma l'artista, elevando la lingua locale a piena "lingua della verità", intesa come l'espressione più schietta del quotidiano.
Il primo componimento che apre il ciclo di Panta Rei è anche il primo in ordine cronologico dell'autore. Una poesia che, attraverso la metafora del ruscello, affronta un tema universale e profondo: il fluire costante e irreversibile della vita, il Panta Rei, appunto di eraclitiana memoria.
Siéndë
Siend???
La siéndë, la siend la iumara ca scenn?
Scenn, scenn, scenn e mai saglije
Fac rumor e passa ‘nanz
Fac rumor e passa ‘nanz
Fac rumor e passa ‘nanz
La siéndë, la siend la iumara ca scenn?
Scenn, scenn, scenn e mai saglije
Fac rumor e passa ‘nanz
Fac rumor e passa ‘nanz
Fac rumor e passa ‘nanz
La siéndë, la siend la iumara ca scenn?
Nn’è acqua, è la vita ca s’ n’ vaj e nn’ torna ‘ndret
Sì, è la vita ca s n vaj e ndret nn torna.