Ripensare la medicina come spazio condiviso tra molteplici competenze. È l'obiettivo del volume "Potenziare la Gender Medicine. I saperi necessari" presentato oggi 13 ottobre 2025 al Polo Bibliotecario di Potenza durante l'incontro promosso dal Centro Italiano Femminile Provinciale. L'opera di Fulvia Signani, psicologa, sociologa e tra le principali esperte italiane di medicina di genere, riflette su come il tema delle differenze di sesso e di genere possa diventare un nuovo terreno comune tra saperi umanistici e biomedici.
Il libro, realizzato con la collaborazione di oltre quaranta studiosi e studiose provenienti da sette nazioni diverse, propone una visione ampia e inclusiva della salute. Signani sottolinea che la medicina di genere non può limitarsi alla figura del medico: "Ogni professionista sanitario, dall’infermiere al fisioterapista, ha un ruolo essenziale nella presa in carico delle persone".
Tra le sfide raccolte, spiega l'autrice, nel volume c’è quella di integrare la medicina di genere con la salute pubblica, affrontando temi spesso trascurati come la solitudine e la povertà, determinanti sociali che incidono profondamente sul benessere e che manifestano effetti diversi tra uomini e donne. Ampio spazio è dedicato anche alla violenza di genere, letta come questione di sanità pubblica e non solo di giustizia, e alla necessità di spostare l’attenzione dalla gestione successiva all'accaduto alla prevenzione. Un’attenzione particolare è rivolta ai minori, in particolare a quelli con disforia di genere, un ambito che richiede nuove riflessioni etiche e cliniche. Signani richiama infine l’urgenza di considerare anche la salute maschile, ricordando che in Italia si registrano circa tremila suicidi tra gli uomini contro un migliaio tra le donne: un dato che interroga la società e la sanità oltre ogni schema ideologico.
Con questo lavoro, pubblicato da Mimesis, si vuole proporre un sapere condiviso e interdisciplinare, destinato a diventare patrimonio formativo di tutte le professioni sanitarie e base per una medicina più equa e consapevole delle differenze.