Il suo viaggio verso le terre d'Africa, le altitudini di volo, le rotte: è partito in Basilicata, dal Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, che ospita tre coppie nidificanti, il primo studio di telemetria satellitare sulla Cicogna nera (Ciconia nigra) mai realizzato in Italia.
La cicogna nera è un uccello rarissimo ed in grave pericolo di estinzione che è sotto osservazione nel parco regionale lucani fin dai primi anni 2000. Questa mattina sono stati presentati in una conferenza stampa al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata i primi dati di un progetto avviato nel 2020 con finanziamento dell’Ufficio Parchi della Regione Basilicata per un valore di 36.500 euro.
Grazie a tale progetto tre giovani cicogne nate nel parco e chiamate Cipriana, Maria e Giuliana, dal nome dei aanti protettori dei tre comuni che fanno da corona alla zona di nidificazione della cicogna nera, sono state dotate di una telecamera così da seguirne i movimenti anche durante le lunghe migrazioni verso l’Africa.
Grazie a questo si è potuto scoprire, fra l'altro, che la cicogna nera attraversa il canale di Sicilia ad una altitudine di circa 3000mila metri e che mentre la più intraprendente Cipriana a ha già raggiunto la zona di svernamento in Africa, le altre due cicognotte, Maria e Giuliana, si trovano ancora nel Sud Italia.
Il monitoraggio è partito il 1° luglio 2025, quando il team di esperti del Parco, con la collaborazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ha realizzato la fase più delicata del progetto: il marcaggio e l’applicazione dei trasmettitori satellitari sui tre giovani esemplari di Cicogna nera. A fine luglio, hanno spiccato il loro primo volo: prima brevi spostamenti nei dintorni del nido, poi voli più lunghi fino al fiume Basento. Infine, dopo circa un mese, hanno abbandonato definitivamente il nido.
“La tracciabilità satellitare – ha detto l’assessore Mongiello - ci sta rivelando i primi, affascinanti, percorsi delle giovani cicogne. "Questi - ha detto l'assessore all'Ambiente laura Mongiello - non sono semplici dati Gps. Sono la nostra nuova carta d’identità ambientale. Stiamo acquisendo informazioni fondamentali sulle strategie migratorie e sui fattori ambientali che influenzano la sopravvivenza della specie, dati che saranno essenziali per l'Ispra e per la comunità scientifica”.
Il presidente Grippo: “ Il progetto rappresenta un traguardo scientifico e un'opportunità straordinaria per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della biodiversità, del monitoraggio ambientale e della coabitazione rispettosa con le specie selvatiche”.
Il direttore del parco, Marco De Lorenzio, ha infine svelato una curiosità: "Da alcuni anni a questa parte, una delle coppie nidificanti torna sempre nel parco l'8 marzo, giornata della festa della donna, che noi consideriamo estremamente di buon auspicio".