Un filo invisibile che lega le donne all’acqua. È da questa suggestione che nasce l’incontro “Le donne e l’acqua in Basilicata”, promosso da ANDE Potenza e ospitato oggi 15 ottobre 2025 nella Sala Conferenze del Polo Bibliotecario. Un appuntamento che ha voluto restituire valore a due elementi vitali e simbolici della nostra terra: la donna e l’acqua, entrambe sorgenti di vita, memoria e rinascita.
La presidente di Ande Potenza Maria Anna Fanelli, nel presentare l’iniziativa, ha sottolineato come il tema sia stato scelto per la sua originalità. Spesso, ha spiegato, ci si chiede quale legame possa esserci tra le donne e l’acqua. «C’è una connessione strettissima. Basti pensare al liquido amniotico che custodisce il feto, simbolo della funzione riproduttiva femminile, la stessa che l’acqua svolge nel ciclo naturale della vita».
Un altro contributo è arrivato da Angelo Licasale, rappresentante di Nuova Libbaneria Mediterranea, che ha raccontato il rapporto tra le donne e l’acqua nel contesto di Maratea, dove fino agli anni Sessanta, le donne producevano i libbani, corde vegetali destinate alla nautica e alla pesca. Un lavoro faticoso, un tempo simbolo di povertà, ma oggi riscoperto come espressione autentica di sapienza femminile e di dignità ritrovata.
A offrire un'altra prospettiva è stato Michele Sperduto, presidente dell’Associazione Volontari Cascate di San Fele, che ha parlato delle cascate non solo come patrimonio naturale, ma anche come esempio di architettura spontanea e di impegno civile. L’associazione, ha ricordato, è nata per valorizzare il territorio e trasmettere ai più giovani l’amore per un luogo diventato oggi un forte attrattore turistico.
Infine, Gerardo Larocca, presidente dell’Anci Basilicata, ha invitato a riflettere sull’acqua non solo come opportunità, ma come bene da tutelare. In una regione ricca di risorse idriche, ha spiegato, è fondamentale sviluppare una vera e propria educazione all’uso dell’acqua. «È una risorsa che può generare turismo e sviluppo, ma è anche fragile e va preservata con consapevolezza».
Dopo questo incontro con l'istituto Ipsia Giorgi di Potenza, il percorso proseguirà a Laurenzana, dove verrà riscoperta una fontana della tradizione locale, per poi estendersi ad altri comuni della Basilicata.