Tre donne, tre destini, una terra che non si dimentica. Il Teatro Tordinona ospita uno spettacolo che racconta l’emigrazione lucana al femminile con voce poetica e corale: dal 17 al 19 ottobre va in scena lo spettacolo “Un cappello pieno di conchiglie… amore e radici”, un progetto teatrale promosso dall’Associazione culturale Nemus Olim – Palazzo Filizzola, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Filoderba.
Lo spettacolo, patrocinato da Regione Basilicata, Centro Studi Lucani nel Mondo, APT Basilicata, Confederazione Italiani nel Mondo, si inserisce nel quadro delle attività di promozione culturale e valorizzazione del territorio lucano e al tempo stesso rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire le radici, riflettere sul presente e costruire ponti tra generazioni e territori.
Sarà presentato Martedì 7 ottobre a Roma. Saranno presenti Margherita Sarli, Direttore generale APT Basilicata; Luigi Scaglione, Presidente Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo - CIM Basilicata; Pasquale Menchise, Direttore d’Orchestra; Celeste Pansardi, Presidente Associazione Nemus Olim-Palazzo Filizzola; Rocco Ditella, Regista. Modera l’incontro la giornalista Simonetta Clucher
Lo spettacolo racconta, attraverso musica, danza e narrazione, le storie di tre donne lucane emigrate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Rosita, Maria e Isabella sono protagoniste di un viaggio emotivo che attraversa distacco, nostalgia, resilienza e desiderio di riscatto.
· Rosita, figlia di emigranti, trova nel tango la voce del suo riscatto.
· Maria, condannata a morte, trasforma la sua salvezza in aiuto per altre donne.
· Isabella, giovane operaia, affronta il fuoco e la paura in una fabbrica lontana.
Le loro vicende si intrecciano in una narrazione corale che restituisce la complessità dell’emigrazione al femminile, offrendo uno sguardo autentico e coinvolgente sulla condizione delle donne lucane partite in cerca di una nuova vita.
“Un cappello pieno di conchiglie… amore e radici” è uno spettacolo immersivo e multimediale, arricchito da coreografie, proiezioni e ambientazioni digitali che evocano atmosfere d’epoca. La messa in scena rompe le convenzioni narrative tradizionali, proponendo una nuova percezione dell’arte teatrale capace di dialogare con un pubblico contemporaneo.
Lo spettacolo si pone come obiettivi:
– promuovere la memoria storica dell’emigrazione lucana al femminile
– valorizzare il ruolo delle donne come protagoniste di libertà e democrazia
– rafforzare il legame oggi tra le comunità lucane nel mondo e la Basilicata
– stimolare riflessioni su identità, appartenenza e trasformazione sociale
Lo spettacolo, infatti, ha non solo una funzione di intrattenimento, ma anche finalità diverse: artistica, divulgativa, narrativa, educativa e non ultima etico-sociale nella promozione di tanti luoghi lucani memorial dell’emigrazione e quindi anche del Museo dell’emigrazione di Lagopesole.