La scelta dell’INRiM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) di insediarsi presso la Base ASI di Matera, con propri ulteriori filoni di ricerca (in parte in collaborazione con ASI, in parte autonomi) rappresenta un progetto di potenziamento dell’attività di ricerca e di nuova occupazione nell’importante struttura materana.
E’ quanto sostenuto in un’assemblea promossa dalla Federazione UIL Scuola RUA aperta alle lavoratrici ed ai lavoratori del centro di geodesia spaziale di Matera. Tra i temi al centro dell’incontro UIL: servizio mensa presso la Base, informativa generale su aspetti contrattuali (focus sul rinnovo del CCNL) e di ente. All’assemblea hanno partecipato i dirigenti sindacali: Francesco Dominici, dirigente nazionale UIL Scuola RUA , Diego Sileo, commissario straordinario regionale UIL RUA, Vincenzo Tortorelli, Segretario Generale UIL Basilicata, Marilena Amoroso delegata Uil Asi Matera.
Per la Uil siamo di fronte ad una realtà in crescita, generatrice di opportunità occupazionali, di collaborazioni di elevato valore con atenei, amministrazioni ed aziende sul territorio. Grazie ai finanziamenti del PNRR, l’impatto sul sistema produttivo potrebbe diventare importante (se si considera il grande sviluppo della Space Economy) ma serve sinergia con il mondo universitario e di ricerca scientifica, innovazione tecnologica e suo trasferimento alle imprese per produrre ricadute territoriali. Ovvero un’area di lavoro aperta ad istituzioni, ricercatori, industrie, dedicata alla creazione di nuove soluzioni applicative basate su tecniche spaziali.
“Bisogna attrezzarsi – ha detto Francesco Dominici, dirigente nazionale UIL Scuola RUA - per cogliere le opportunità; serve impegno e attenzione non solo nel cogliere le opportunità sfidanti delle tecnologie rese disponibili e ricerche svolte ma anche nel preservare gli spazi le infrastrutture. Quanto alla questione della mensa ASI ed e-Geos – ha aggiunto - condividevano molti servizi comuni sul sito. Il clima collaborativo tra le due realtà appare essere venuto meno in tempi recenti (circostanza che merita già un giudizio severo).
Inopinatamente, in questo quadro, la nuova governance dell’ASI - tra altre impopolari ed incomprensibili misure che ha cercato di introdurre (tra cui una contrazione nell’utilizzo delle forme di lavoro flessibile e a distanza, fin ora respinta con successo dall’azione sindacale) - ha generato la chiusura della mensa della Base di Matera. Per la Uil lungi dall’essere un argomento marginale e di secondo piano, questa grave scelta -hanno detto Dominici e Amoroso -ha colpito sia le lavoratrici ed i lavoratori dell’ASI sia quelli di e-Geos, con la differenza che la maggior “agilità” della società privata consentirà ad e-Geos di mettere in campo misure alternative che, sia nell’immediato sia in prospettiva, potranno essere meno disagevoli di quelle offerte ai dipendenti ASI; ha generato disoccupazione per chi lavorava alla mensa; genererà un handicap per questa prestigiosa realtà. Al termine dell’assemblea sulla questione mensa è stato deciso lo stato di agitazione dei lavoratori.
Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil
Il sistema della ricerca scientifica in Basilicata, nonostante la presenza di istituti prestigiosi come l’Asi a Matera, il Cnr, nella sanità l’Ircss-Crob, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera, oltre all’Unibas che è un importante centro di ricerca con diversi dipartimenti e laboratori, continua a vivere una situazione di profonda difficoltà, determinata da una serie di problematiche strutturali che, negli ultimi anni, hanno reso sempre più difficile il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori e del personale tecnico-Amministrativo.
Quanto all’Unibas è di queste ore il riconoscimento al gruppo di ricerca UNIBAS che ha ricevuto il premio “Best Attractor Paper” alla Conferenza RIFV 2025 di Napoli, distinguendosi tra oltre 200 contributi internazionali. Nonostante il contributo fondamentale che la ricerca svolge per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del Paese, l’impegno dei governi nazionale e regionale e delle istituzioni nel sostenerne la crescita e il consolidamento resta insufficiente. Per questa ragione abbiamo chiesto al Presidente Bardi di insediare un apposito Tavolo Ricerca innanzitutto per superare la crescente precarietà del personale. La maggior parte dei giovani ricercatori è costretta a lavorare con contratti temporanei, a progetto o a tempo determinato, spesso senza la possibilità di stabilizzare la propria posizione professionale. La carenza di fondi per attivare nuovi contratti e l’assenza di piani di assunzione stabili spinge molti talenti a cercare opportunità all’estero, contribuendo al fenomeno della “fuga dei cervelli”.
Solo nel 2024 oltre 14.000 ricercatori italiani operano in università e centri di ricerca stranieri, in gran parte anche extra-europee un numero in crescita rispetto agli anni precedenti. Ciò rappresenta una perdita incalcolabile per il futuro della ricerca in Italia. Come riprova il nuovo progetto dell’INRiM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) di insediarsi presso la Base ASI di Matera, con propri ulteriori filoni di ricerca (in parte in collaborazione con ASI in parte autonomi) si aprono invece nuove opportunità di occupazione da utilizzare a pieno affinché i nostri giovani talenti non debbano cercare all’estero migliori opportunità e sviluppo di politiche per attirare competenze esterne.