La guerra commerciale con l’Europa e mezzo mondo avviata da Trump con l’imposizione di odiosi ed inaccettabili dazi rischia di arrecare danni irreparabili al già gracile tessuto di piccole e medie imprese della Basilicata, che nel commercio estero ed in particolare con le esportazioni negli USA ha storicamente avuto proficui sbocchi di mercato in cui collocare i propri prodotti.
Lo ha detto il consigliere regionale Piero Marrese, che ha proseguito: "Anche le aziende lucane che importano materie prime e le filiere produttive che dipendono dai mercati internazionali- come ad esempio il mobile imbottito, l’agroalimentare e il vitivinicolo- subiranno danni incalcolabili da questo assurdo ed antistorico protezionismo trumpiano, che rappresenta una minaccia concreta per la tenuta sociale ed economica della nostra comunità ed una potenziale fonte di perdita di moltissimi posti di lavoro e di chiusura di tantissime attività commerciali e produttive.
L’industria automobilistica ed il suo indotto, che a San Nicola di Melfi ha importanti insediamenti già alle prese con una preoccupante crisi, potrebbe ricevere un colpo mortale dall’introduzione dei dazi americani.
Ma a pagare un prezzo salatissimo saranno tutte le famiglie, già vessate dai rincari dei costi energetici, le quali dovranno fronteggiare l’inevitabile incremento dei prezzi al consumo e la crescita dell’inflazione.
Anche la Regione Basilicata dovrà fare la sua parte adoperandosi per mitigare gli effetti dei dazi doganali e per aiutare le imprese lucane a diversificare i mercati di esportazione puntando su paesi meno soggetti a politiche protezionistiche, rafforzare le relazioni commerciali con l’Unione Europea e altri mercati emergenti, investire in innovazione e digitalizzazione per migliorare la competitività".