Rinnovo del contratto integrativo aziendale, situazione produttiva dello stabilimento, esternalizzazione della produzione dei componenti, inquadramenti professionali, investimenti e situazione Hitachi.
Sono stati questi i temi al centro del direttivo Fiom Cgil dei lavoratori e delle lavoratrici Italtractor. Sull'integrativo aziendale la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita, ha fatto il punto della trattativa, che riprenderà il 26 settembre. "L'obiettivo - ha detto - è trovare l'accordo entro gli inizi del 2026, in modo da non far perdere ulteriore salario ai lavoratori che già stanno pagando un prezzo troppo alto con il contratto di solidarietà.
Come Fiom Cgil - ha aggiunto - siamo molto preoccupati per la situazione produttiva. Negli ultimi mesi non si è visto nessun miglioramento. Anzi, stiamo perdendo lavoro giorno per giorno e di conseguenza salario con conseguente aumento dell'uso degli ammortizzatori sociali. Rispetto all' esternalizzazione della produzione dei componenti, chiediamo all'azienda di trovare nell’immediato una soluzione, internalizzando il servizio e investendo nel personale esistente. Chiediamo anche una corretta valorizzazione professionale partendo dalle reali competenze e dagli impianti in uso. Solo così si può costruire un sistema equo e serio.
Denunciamo, infine, il forte ritardo negli investimenti annunciati e pretendiamo una risposta seria sul tema Hitachi, che impegna quasi il 25% della produzione all’interno dello stabilimento, con chiarimenti sull’impatto occupazionale e su eventuali strategie da mettere in campo per non perdere la commessa. Nel confermare la necessità di avere un riscontro al più presto su occupazione, investimenti, salario e condizioni di lavoro - ha concluso Calamita - chiediamo all'azienda risposte concrete. Nel caso non dovessero arrivare in tempi celeri, non escludiamo future iniziative sindacali e di lotta".
