Oltre 50 bambini e bambine delle classi seconde della scuola primaria Istituto Comprensivo “Ex Circolo Didattico” di Rionero in Vulture prendono parte al progetto “Che buffa, l’Opera!”, vincitore del bando “Per Chi Crea 2023 - Formazione e promozione culturale nelle scuole”, Settore Musica, finanziato dalla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) in collaborazione con il Ministero della Cultura.
Il progetto è realizzato in partnership con la Soc. Coop. Pot in Pot e con la Compagnia teatrale L’Albero. “Che buffa, l’Opera!” si propone come obiettivo primario di favorire l’incontro dei bambini con l’Opera, un genere in cui si sommano più linguaggi (narrativo, musicale, canoro, coreografico, visivo), che può diventare uno strumento di attivazione relazionale e comunicativa, nonché momento di racconto e creazione.
Le attività laboratoriali mirano a sviluppare competenze legate all’ascolto, alla composizione, all’uso espressivo del corpo, alla narrazione, all’improvvisazione scenica e all’esecuzione musicale, partendo ora dai recitativi, ora dalle arie, ora dalle azioni e dalle emozioni dei personaggi. Gesti, racconti e voci emerse dai laboratori costituiranno il materiale per il lavoro di scrittura e messa in scena (a novembre 2024) di una nuova opera musicale che all’opera originale (“La Cenerentola” di Rossini) si ispira e che verrà ripensata non semplicemente “per” i bambini, ma “dai” bambini.
«Con questo progetto – spiega la dirigente scolastica Tania Lacriola – la nostra scuola si pone come spazio di aggregazione sociale e culturale attraverso l’avvicinamento al linguaggio del teatro in musica e questo in un contesto territoriale, quello dell’area nord della Basilicata, dove l’accesso all’offerta culturale da parte dei bambini è difficile e la proposta artistica di qualità rivolta all’infanzia molto rara.»
«Dopo oltre tre anni di studio e sperimentazioni, attraverso incontri pilota e la scrittura di due manuali didattici, siamo felici di poter finalmente portare l’Opera nella scuola attraverso un percorso così lungo e strutturato» racconta Alessandra Maltempo, regista e formatrice, nonché curatrice del progetto.