“Finalmente la montagna torna al centro dell’agenda del Paese”. Si dice soddisfatta la Coldiretti della Basilicata, che tanto ha voluto questa norma, per l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane.
A disposizione delle politiche per la montagna - sanità, scuola, agricoltura, mobilità, servizi digitali e turismo, oltre a misure contro lo spopolamento e incentivi per il personale che opera in montagna - sono destinati 200 milioni di euro annui nel triennio 2025-2027 del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane- Fosmit. Il via libera al provvedimento risponde anche al bisogno di più innovazione e infrastrutture, valorizzando il ruolo degli imprenditori agricoli nel presidio del patrimonio idrico e boschivo, nella prevenzione di incendi e dissesti e nel sostegno al turismo sostenibile, grazie anche agli oltre 7.500 agriturismi attivi in aree montane.
L’approvazione della legge, oltre ad attuare il vincolo costituzionale di valorizzazione e sviluppo dei territori montani, rappresenta inoltre un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dall’estero con la gestione sostenibile dei boschi e la produzione di energia rinnovabile da legno e biomasse.“ Si tratta di un risultato importante finalizzato alla valorizzazione le aree interne e a garantire un presidio attivo del territorio. In particolar modo in Basilicata – sottolinea Antonio Pessolani, presidente della Coldiretti lucana - una regione quasi interamente montuosa e collinare, con una percentuale di aree montane che si avvicina al 70% , dove sono migliaia le aziende agricole che operano in situazioni difficili .
Finalmente questa legge riconosce il lavoro di chi tutti i giorni vive la montagna e contribuisce a garantire prodotti tipici di altissima qualità”. Un risultato frutto di un impegno costante dell’organizzazione agricola nazionale. “ E’ un segnale atteso dai nostri allevatori e agricoltori - dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - la legge riconosce finalmente il valore strategico delle attività che mantengono vivi pascoli, boschi e borghi, presidiano il territorio e prevengono il dissesto. Ora servono decreti attuativi rapidi e calibrati sulle specificità delle Terre Alte.
I boschi possono diventare motore di un’economia locale fondata su transizione ecologica ed economia circolare – sottolinea Prandini – con il teleriscaldamento a biomassa che garantisce autonomia energetica nelle aree non servite dal gas”. Per la Coldiretti Basilicata è ora necessario che i provvedimenti di attuazione della legge sostengano concretamente l’agricoltura e l’allevamento di montagna, rafforzando le indennità compensative, tutelando prati e pascoli, sostenendo filiere lattiero-casearie e carni DOP/IGP, favorendo il ricambio generazionale e assicurando servizi essenziali e connettività. Centrale anche la semplificazione, con procedure rapide e coordinate tra Stato, Regioni e Comuni montani.