AQL, ANCI AUDITO IN  PRIMA COMMISSIONE REGIONALE: RINVIATA LA DISCUSSIONE SULL'AUMENTO DI CAPITALE. LA POSIZIONE DEL M5S

AQL, ANCI AUDITO IN PRIMA COMMISSIONE REGIONALE: RINVIATA LA DISCUSSIONE SULL'AUMENTO DI CAPITALE. LA POSIZIONE DEL M5S

L’Anci Basilicata ha partecipato stamattina a Potenza alle ore 09,30 presso il Parlamentino del Consiglio Regionale all’audizione  della I Commissione Consiliare Permanente con all’ordine del giorno:  “Revisione della distribuzione delle quote di partecipazione in Acquedotto Lucani spa”.

All’audizione hanno partecipato il Presidente Anci Basilicata Gerardo Larocca e il Sindaco di Castelmezzano Nicola Valluzzi.

È stata accolta la richiesta dell’Anci del rinvio dei punti all’odg dell’Assemblea straordinaria e ordinaria di AQL spa aggiornata per il prossimo 4 agosto, relativi all’aumento del capitale e alla  richiesta formulata dal socio Regione Basilicata di modifica dell’art. 7 con riferimento alla limitazione del diritto di voto previsto per il socio che detiene  azioni superiori al 24% .

Il rinvio accolto in maniera bipartisan dai Consiglieri componenti la I° CCP apre ad un approfondimento delle questioni sollevate dai Comuni in relazione all’aumento del capitale sociale, al loro ruolo nella organizzazione e gestione del servizio idrico integrato.

Il prossimo 4 agosto è stata invece confermata la discussione sulla modifica dell’art. 25 dello statuto di AQL spa relativo all’introduzione del controllo analogo congiunto , per il quale sono stati fatti importanti passi avanti ed accolte buona parte dei rilievi e delle modifiche proposte da comuni; restano da condividere altre due questioni fondamentali per il pieno  esercizio del ruolo di controllo dei comuni e saranno affrontate  il 4 agosto in assemblea.

Sull'argomento intervengono le consigliere regionali del M5S Araneo e Verri:  "In prima commissione, sulla scorta di una serie di audizioni chieste dal M5s Basilicata, si continua a parlare di acqua, di gestione della risorsa idrica e di rapporti di potere tra Comuni, Province e Regione. 

Si parla di acqua in relazione alla comunicazione, trasmessa in data 9.04.2025 a firma di acquedotto lucano, nella quale si propone l’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE da parte della Regione Basilicata, giustificato, quest’ultimo, da un bisogno di liquidità. Ed è proprio per questo motivo che abbiamo ritenuto assolutamente indispensabile ascoltare, nella giornata odierna, il Presidente dell’ANCI e i vertici di acquedotto lucano. 

Premettendo che l’inefficienza di acquedotto lucano, consolidata (e forse voluta) negli anni, è ormai sotto gli occhi di tutte e tutti, la domanda che sorge spontanea è la seguente: è davvero necessario, al fine di scongiurare il fallimento dell’ente, l’aumento di capitale sociale da parte della Regione a danno dei Comuni, è l’unica strada praticabile?

L’Anci non sembra essere di questa opinione e rammenta, infatti, che l’aumento di capitale comporterebbe, obbligatoriamente, un piano di risanamento che deve essere approvato da EGRIB e deve avere carattere biennale.  D'altronde, da anni la Regione Basilicata, al fine di evitare l’aumento di tariffe a carico degli enti, ha stanziato fondi a favore di acquedotto lucano con semplici provvedimenti normativi senza rivedere l’assetto societario. 

Abbiamo immaginato che AQL potrebbe pensare di riscuotere denaro da altri enti sub regionali rispetto a cui vanta un credito. Su tutto questo e sulla riforma del regolamento con l’istituzione del Comitato per il controllo analogo, anche quest'ultimo sottoposto al parere dell’Anci, si deve assolutamente discutere nei luoghi politici: per tutte queste ragioni, abbiamo chiesto di approfondire ancora la questione in commissione e ringraziamo tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza per la disponibilità ad accogliere l’istanza.


Inoltre oggi si è discusso anche di F.U.A.L., in riferimento al criterio di riparto della dotazione finanziaria per l’annualità 2025.  Su questo punto abbiamo chiesto l’audizione dell’Anci e dei Presidenti delle due Province. E i conti proprio non tornano: mancano 12 milioni di euro, mai arrivati e promessi, per il 2024 e 4 milioni per il 2025.

Una circostanza che ha messo in grandissima difficoltà le due Province, che si sono trovate a dover chiudere i bilanci 2024 con diversi milioni di euro in meno, rischiando anche il dissesto.  Stiamo parlando di risorse che vengono utilizzate per i servizi essenziali come i riscaldamenti nelle scuole o lo stralcio dell’erba. Chiediamo, dunque, che al più presto i fondi vengano stanziati per il bene dell’intera comunità. Mortificare Comuni e Province non fa il bene della Regione".


 

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