"IO SONO COSÌ. EDUCARE OLTRE LE DIFFERENZE": IL PROGETTO PER UNA CULTURA PIÙ INCLUSIVA

Una comunità più accogliente e rispettosa delle diversità: è l'obiettivo del progetto “Io Sono Così. Educare Oltre le Differenze”. Oggi 6 febbraio 2025 al Polo Bibliotecario di Potenza alle ore 16:30 il primo incontro del percorso organizzato dall’Associazione "Latte, amore e fantasia".

Il progetto vuole sensibilizzare la società sul tema della disparità di genere, fornendo a educatori , insegnanti e genitori gli strumenti necessari. Finanziato con l’8 per mille della Chiesa Valdese, il percorso prevede diversi appuntamenti a Potenza, Tolve e Pignola e si organizza in tre fasi. La prima è divulgativa: saranno organizzati incontri e discussioni sul tema.

La seconda fase è prettamente pratica e prevede diversi laboratori nelle scuole primarie e secondarie. La terza e ultima fase è dedicata alla presentazione e spiegazione dei risultati ottenuti durante il percorso. Sono tutte attività finalizzate a fornire alla comunità educante strumenti critici per riconoscere stereotipi e pregiudizi.

L'evento, moderato dalla giornalista Sara Lorusso, comincia con l'intervento di Donatella Dente, componente Commissione Regionale per la Parità e le Pari Opportunità tra uomo e donna, la quale pone l'attenzione sulla situazione della Basilicata in merito alla parità: "La nostra regione non ha purtroppo dati rassicurarti.

Siamo una tra le regioni in Italia con un alto tasso di povertà educativa e con un tasso di occupazione femminile al di sotto della media nazionale". Dai dati emerge la necessità di discutere e continuare ad organizzare iniziative per promuovere una culturale inclusiva e valorizzare le diversità. 

Michela D'Alessio, docente di storia e letteratura dell'infanzia all'università della Basilicata, comincia dal passato, ripercorrendo i meccanismi culturali che hanno portato alla nascita delle disuguaglianze di genere, utilizzando due titoli di lettura che ha scelto per il suo intervento.

Il primo è "Donnina forte" di Sofia Bisi Albini, un romanzo del 1879, dove emerge forte il suo impegno in favore dell’emancipazione femminile. La docente Michela D'Alessio modifica il titolo al plurale "Donnine Forti" proprio per soffermarsi sull'utilizzo sociale della letteratura dell'infanzia. 

Il secondo libro da lei scelto è "Ragazze da marito" del 1916 di Carolina Rispoli, sulla condizione delle donne nel Sud. Entrambi i romanzi denunciano la posizione di inferiorità che la donna aveva in una società a misura di uomo. Attraverso l'esempio dei romanzi, Michela D'Alessio definisce la letteratura "un fenomeno duttile, un riflesso, uno specchio di quelli che sono gli orientamenti e condizionamenti di natura sociale.

Nel corso dell'800 per le bambine e ragazze c'erano solo letture religiose e plutarchi femminili che indirizzavano nell'idea di formare la brava madre, moglie e figlia. In questo modo, attraverso la letteratura , si formava il ruolo sociale della donna". Un ruolo che si è pian piano modificato anche grazie alle autrici impegnate che hanno rotto il silenzio per dare voce al proprio se.

"È questo il contributo della moderna letteratura: ribaltare questi luoghi comuni cristallizzati." conclude Michela D'Alessio. "Le iniziative come questa vogliono proporre nuove prospettive. Le letture non sono mai neutre e questo deve indurre tutti a compiere scelte di lettura consapevoli per arricchire un panorama di pubblicazioni per la parità che possano avere effetti sull'intera società ". 

 

 

 

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