"L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale". Così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, nel presentare l'affollatissimo incontro con Sigfrido Ranucci promosso dal sindacato nella sala del museo provinciale di Potenza.
Summa ha anche ricordato come l'Italia sia retrocessa dal 41esimo al 46 postonella classifica di Reporter Sans Frontier e come la situazione potrebbe evolvere in senso peggiorativo con il decreto Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare.
Temi che sono gli stessi raccontati da Ranucci nel suo libro "La Scelta" e che il giornalista di Report ha ripercorso per ampi stralci, intervistato da Beatrice Volpe. Un libro che - ha detto Volpe - ripercorre i grandi fatti della nostra storia recente che ti avvolge come se fosse un giallo"
E come in un appassionante giallo dai risvolti talora intimi, talora tragicomici, Ranucci ha raccontato "la scelta che si rinnova ogni giorno", nei suoi 23 anni di carriera, e i fatti che hanno scandito questo arco di tempo, dalla prima grande inchiesta sull'uso di armi chimiche da parte degli Stati Uniti, datata 2005, fino ai più recenti casi politici legati a Tosi e a Renzi.
Ranucci, infine, ha messo l'accento sui pericoli che corre al giornio d'oggi la òibertà di informazione. "Nell'Europa culla della democrazia - ha ricordato - ben cinque giornalisti sono stati uccisi per le loro attività professionali senza che si sia trovati i colpevoli. L'Italia poi ha il record mindiale di politici che denunciano i giornalisti. E stiamo andando verso l’oblio di Stato e la tempesta perfetta con la legge Cartabia".