“È un abbraccio, una stretta di mano convinta, è bisogno dell’altro”. Parole senza tempo quelle di padre Tarcisio Manta, che accompagnano la bellezza e la potenza delle sue opere esposte, fino al 15 novembre, al Museo archeologico provinciale di Potenza.
Dall’abbraccio di Francesco al lebbroso, in cui c’è “la pienezza dell’umanità che si incontra”, alla “meravigliosa altissima poesia” del cantico delle Creature. Un’esplosione di colori, ora più forti ora più tenui, di volti struggenti e teneri davanti alle bellezze del creato, dove il sole lo senti davvero brillare e la luna e le stelle accompagnano il sonno. Dove il vento accarezza il volto e le piante e l’acqua la senti davvero zampillare e dissetarti e il fuoco arde e riscalda. Dove la carezza del lupo e la tenerezza di una colomba parlano di pace. “Laudato sie, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature”.
Venti dipinti donati ai volontari di Emergency, cui sono stati aggiunti una decina di nuova fattura, sono esposti nella mostra “Francesco: dalla sofferenza alla laude per il creato” e prendono vita. Sublimano attimi, emozioni, silenzi, ricordi e diventano poesia e preghiera in uno “spazio di pace” nelle sale del Museo che ospitano le opere di Padre Tarcisio Manta, sacerdote francescano dei Frati Minori di San Francesco di Assisi, teologo che ha frequentato l’Accademia di Brera, le cui opere sono disseminate dalla Basilicata, all’Italia, fino al Brasile.
“Per me – sottolinea padre Tarcisio Manta - è stata come una presunzione entrare con queste immagini nell’animo di Francesco, perché in questo momento lui parlava con gli occhi della sua anima e vedeva già il Paradiso in terra nelle cose che mirava ed era pieno di riconoscenza. Nessuno prima di lui aveva sentito la presenza di Dio, aveva cantato così il Creato. Solo Dio prima di lui, lo aveva cantato, dopo il sesto giorno della creazione, quando mirando quello che aveva fatto disse che tutto era bello e buono con tutta quella profusone di fantasia, che poteva avere solo Dio”.
“Immerso come in un oceano di bellezza, Francesco trova qui, più di un motivo per non restare prigioniero della sofferenza, e dà piena stura al bisogno di cantare, gonfio col cuore e la mente d’infinità gratitudine”. Scrive padre Tarcisio Manta nel catalogo che accompagna la mostra con testi di padre Carlo Paolazzi (tra i maggiori esperti di fonti francescane), don Gerardo Messina e lo psicanalista Guglielmo Campione.
La mostra si potrà visitare fino al 15 novembre 2024, secondo gli orari di apertura del Museo Provinciale, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.
Ai microfoni di Basilicata Digital Channel l'artista padre Tarcisio Manta.