Mobilità, presentato il "Documento Strategico" di Cgil e Filt Cgil Basilicata: la Regione sia "cerniera del Sud" superando inefficienze su gomma e il deficit di ferrovia e strade.
L'isolamento infrastrutturale della Basilicata non è più sostenibile. È questo il monito lanciato da Cgil Basilicata e Filt Cgil Basilicata che hanno presentato il "Documento Strategico per la Mobilità della Regione Basilicata – BASILICATA 2030". Il sindacato chiede alla Regione di sfruttare l'opportunità del PNRR e delle politiche UE per dotarsi urgentemente di una nuova visione strategica e intermodale, superando la storica marginalizzazione e valorizzando la sua posizione di "regione cerniera" del Mezzogiorno.
Secondo la Cgil, l'attuale condizione limita fortemente lo sviluppo economico e sociale della regione, rendendo improrogabile l'adozione di un Piano Strategico che metta fine a logiche frammentarie e datate.
Il trasporto pubblico locale su gomma, pur essendo l'attuale pilastro della mobilità lucana, sconta inefficienze croniche: domanda debole, dispersione territoriale, bandi di gara andati deserti e una preoccupante mancanza di dati sui flussi reali di passeggeri.
Le proposte operative della Cgil puntano a una rifondazione del servizio:
Revisione del Piano dei Servizi TPL: Aggiornando il Piano (fermo al 2015) alle esigenze post-COVID e integrando i lotti di gara regionali e provinciali per eliminare sovrapposizioni.
Contratti Chiari e Realistici: Applicazione corretta del D.lgs. 36/2023 e riconoscimento di costi standard e ricavi realistici, fondamentali in territori a domanda debole.
Servizi Aggiuntivi per l'Accessibilità: Introduzione del servizio a chiamata per i piccoli centri e le aree remote, gestito tramite piattaforme digitali per garantire l'accessibilità di base nel rispetto dell'efficienza economica.
Connessione Aeroportuale Strategica: Attivazione di collegamenti intermodali rapidi con gli aeroporti di Bari (Palese), Foggia e Salerno con l'obiettivo di garantire una percorrenza massima di un'ora dalle principali aree urbane e produttive lucane (Potenza, Matera, Melfi, Val d’Agri).
La rete ferroviaria lucana è giudicata altamente inadeguata e frammentata: solo il 10% dei comuni è servito e appena il 2% della popolazione usa il treno. Il documento chiede un deciso cambio di rotta, puntando sul core ferroviario come motore della nuova mobilità intermodale.
Gli interventi strategici richiesti includono: Collegamento diretto con l'AV: Inserimento prioritario della bretella Tito–Polla per connettere Potenza alla nuova Alta Velocità Salerno–Reggio Calabria, riducendo il tempo Potenza–Salerno a poco più di un'ora.
Raccordi Interregionali: Prolungamento strategico della linea Ferrandina–Matera fino a Gioia del Colle e il raccordo Potenza–Foggia con la AV Bari–Napoli (un tratto di soli 20 km).
Potenziamento del TPL Ferroviario: Rafforzamento del servizio di metropolitana di superficie di FAL per Potenza e Matera, rilanciando l'asse tra il capoluogo lucano e quello pugliese con il servizio "Lucania express".









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