IDENTITÀ AL CONFINO: LA BASILICATA DOPO LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938

IDENTITÀ AL CONFINO: LA BASILICATA DOPO LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938

Lunedì  27 Gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il divulgatore storico Domenico Viggiano dialogherà con il pubblico su quello che ha rappresentato la Basilicata per le decine di persone che durante il ventennio fascista furono qui mandate al confino da diverse città d’Europa, perché di razza ebraica.

L'evento, che si terrà alle 17.30 al museo archeologico Adamasteanu, in via Serrao a Potenza, ricorda quello che rappresentò la Basilicata come terra di confino.  Verranno esaminate le immagini dei pochi documenti rimasti negli archivi della Questura e della Prefettura di Potenza, ricordate testimonianze dell’epoca e mostrata una mappa dei comuni della Basilicata in cui furono inviati i confinati.

Sarà anche ricordato l’impegno nell’aiutare gli ebrei di Monsignor Bertazzoni, allora vescovo del capoluogo lucano, e un attento sguardo verrà dedicato alle immagini tratte dal giornalino “La Voce di San Gerardo”, creato dal pittore potentino Mauro Masi durante la sua prigionia in un campo di concentramento tedesco dopo l’8 settembre 1943.

Introduce la direttrice del museo archeologico nazionale, Sabrina Mutino.

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