FONDAZIONE MATERA BASILICATA 2019 AGLI STATI GENERALI DELLA CULTURA

FONDAZIONE MATERA BASILICATA 2019 AGLI STATI GENERALI DELLA CULTURA

“Gli Stati Generali della Diplomazia Culturale offrono l’occasione perfetta per rafforzare il dialogo con le istituzioni e le comunità del Mediterraneo, a maggior ragione in questo momento in cui abbiamo conquistato il titolo di Capitale mediterranea della cultura e del dialogo 2026”. ha detto Rita Orlando, direttrice generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 agli Stati Generali della Diplomazia Culturale.

 “Dopo l’esperienza del 2019, Matera continua a tessere legami e a porsi come punto di riferimento nella promozione culturale, convinta che la cultura sia il miglior veicolo di crescita e coesione sociale ma anche strumento di dialogo in una nuova Europa che è sempre più crocevia di popoli”, ha ribadito nel suo intervento al panel “Cultura è crescita: Matera, case study”, con un focus su “La Capitale Europea della Cultura:  strumento di diplomazia attraverso l’arte e la cultura” in cui ha evidenziato la dimensione europea e internazionale del programma culturale di Matera 2019 grazie ai partenariati e le collaborazioni costruiti insieme alla scena creativa del territorio, alla presenza di artisti arrivati a Matera da tutto il mondo, all’attivazione di progetti su scala internazionale. 

Matera ospita questo prestigioso appuntamento all’indomani della recente nomina a Capitale mediterranea della cultura e del dialogo per il 2026, insieme alla città marocchina di Tetouan. Annunciata il 28 ottobre scorso durante il Forum Regionale dell’Unione per il Mediterraneo a Barcellona, questa nomina rappresenta un nuovo traguardo per la città, che consolida il proprio ruolo di promotrice di inclusività e dialogo interculturale, punto di riferimento per il Sud Italia e per l’area mediterranea. 

A sottolineare l'importanza del doppio traguardo raggiunto dalla città sono stati tutti i rappresentanti istituzionali intervenuti nella prima giornata di lavoro: il  Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, Alessandro De Pedys, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Matera, città attraversata nei millenni da popoli e culture, che hanno forgiato il suo genius loci, oggi offre una chiave di lettura del contemporaneo che deve essere sempre più accessibile e patrimonio condiviso, anche grazie al lavoro degli Istituti di cultura italiani all’estero, è stato evidenziato.

Come ha spiegato la direttrice Orlando, il progetto proposto per la Capitale mediterranea della cultura e del dialogo 2026 intende condividere l'eredità del 2019, fatta di partecipazione, inclusività, integrazione sociale e dialogo attivato attraverso i linguaggi della cultura, per includere maggiormente il Mediterraneo nella dimensione europea, coinvolgendo anche altre comunità del Sud Italia,  in un percorso comune di crescita e sperimentazione. Attraverso un programma di incontri, residenze artistiche, collaborazioni e partenariati, si apre uno spazio per la riflessione e la condivisione di visioni su temi cruciali come l’inclusione sociale e le sfide ambientali, l'impatto delle migrazioni, la nuova cittadinanza euromediterranea, i rischi e le opportunità rappresentati dalle nuove tecnologie immersive e dalle intelligenze artificiali, intrecciati con la trasformazione del paesaggio mediterraneo.

 Il progetto, caratterizzato da un approccio itinerante e partecipativo che toccherà le varie regioni del Sud Italia, unirà comunità diverse nel segno della transumanza culturale, simbolo della necessità primordiale di movimento e del legame tra territori apparentemente distanti. Matera “capitale delle terre immerse” porterà avanti un dialogo tra la cultura costiera e quella interna, tra il passato rurale e le aspirazioni moderne, accendendo i riflettori su territori ancora poco esplorati. Questo percorso multidimensionale si propone di superare le barriere fisiche e culturali, con grande attenzione alla mediazione culturale e all'inclusione linguistica a tutti i livelli, valorizzando le identità stratificate e in continua trasformazione del Mediterraneo, non come un mare unitario ma come un mosaico complesso di territori, storie e relazioni.