DOMENICA 11 FEBBRAIO 2024 SI CELEBRA LA XXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

DOMENICA 11 FEBBRAIO 2024 SI CELEBRA LA XXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

Il titolo del messaggio del Papa che aprirà la XXXII Giornata Mondiale del Malato è: "Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina (Gv 5,7)".

L’universalità e il diritto di accesso alle cure. Domenica 11 febbraio 2024, dalle ore 11.30, nella Cappella Maggiore 'San Giovanni Paolo II' dell'ospedale 'San Carlo' di Potenza, la celebrazione religiosa con la 'Memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes'. La celebrazione è presieduta dall'Arcivescovo metropolita S.E. Mons. Salvatore Ligorio, con la concelebrazione di Don Mario Galasso e Don Mimmo Florio della Cappellania dell'ospedale 'San Carlo' di Potenza.

https://www.ospedalesancarlo.it/urp_comunicazione_e_ufficio_stampa/news/domenica-11-febbraio-2024-si-celebra-la-xxxii-giornata-mondiale-del-malato


Carissimi,
il giorno 11 febbraio 2024 la Chiesa Universale celebra la GIORNATA MONDIALE del MALATO, il cui tema proposto da Papa Francesco è: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina» (Gv 5,7). L’universalità e il diritto di accesso alle cure. A livello diocesano tale evento in quest’anno pastorale 2024 sarà ricordato nell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, centro della salute lucana. Pertanto l’ufficio di pastorale della salute da me coordinato, e coadiuvato dai i più stretti collaboratori, con l’ausilio del nostro arcivescovo metropolita, ed inoltre con il supporto della cappellania ospedaliera “San Giovanni Paolo II”, nella Memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes, con le varie rappresentanze del mondo della salute alle ore 11,30 del giorno 11 febbraio il nostro pastore metropolita Salvatore Ligorio, Presidente della Conferenza episcopale di Basilicata presiederà l’Eucarestia Solenne alla quale sono invitati i rappresentanti di ogni singola parrocchia del territorio diocesano, a questo evento di cadenza annuale. Nessuna condizione della vita umana più della malattia ci permette di comprendere e di vivere concretamente questa benedizione del Signore. L’essere malati come ricorda il Papa nella XXXII GMM: «La cura per la vita umana a tutti i livelli è uno dei tratti caratteristici del ministero di Gesù. Questa cura è estesa a tutti, chiunque Egli incontri e, direttamente o indirettamente, chieda il suo intervento, senza preclusioni dettate dalle barriere sociali, culturali o religiose». «Di fronte a Lui non c’è solo un ammalato da curare, c’è un’umanità a cui va ridata la parola e a cui dev’essere permesso di esprimere le tensioni interiori che l’abitano». Anche i luoghi di cura e di sofferenza sono luoghi di speranza e contemporaneamente della carità, in cui si prende coscienza dell’intrinseca fragilità e finitezza della nostra condizione umana ed insieme innalzare il nostro inno di lode alla provvidenza di Dio che, per il tramite di altri uomini e donne votati al servizio dei malati, sempre si prendono cura di noi. In ogni luogo di cura nel nostro territorio, tra le corsie degli ospedali, delle Rsa, delle case di assistenza per ogni tipo di fragilità in questa prossima GMM 2024 noi torniamo a ripetere oggi con forza che il valore della vita, di qualunque vita umana, non dipende dalla qualità della vita stessa, bensì dal fatto di essere amati dal Signore: Dio ama la vita dell’uomo, immagine e somiglianza della sua stessa vita, e in Cristo si offre a lui come la sua unica e vera beatitudine. Rimanere uniti a Cristo e mediante lui al Padre è dunque la via della vera felicità. A ciascuno il saluto e la vicinanza del nostro premuroso pastore della chiesa particolare, l’ufficio diocesano per la pastorale della salute, la consulta, alle persone fragili, a quelli che sono ospiti nelle strutture per la cura integrata della persona, perchè costituiscono le membra più deboli del corpo di Cristo che è la Chiesa, devono essere trattati con maggiore onore e riguardo, come ci ricorda l’Apostolo Paolo nella lettera ai Corinzi (cfr 1 Cor 12,22-23). Insieme ad essi salutiamo tutti gli operatori sanitari e quanti, a diverso titolo e in diverso modo, si prendono cura dei malati, fornendo loro non solo il sostegno della loro competenza scientifica, ma anche l’aiuto umano e l’accompagnamento spirituale di cui hanno bisogno. Nell’unione a Cristo, segreto della vera felicità, ci precede e ci guidi la Vergine Maria, Regina degli Infermi. Non può certo sfuggirci che la Chiesa il giorno 11 febbraio, per una fortuna coincidenza, celebra la memoria liturgica di Nostra Signora di Lourdes, il luogo dove la sofferenza è stata non solo riscattata dalla maledizione del non-senso, ma addirittura trasformata in prezioso strumento di evangelizzazione e in partecipazione reale alla missione redentrice di Cristo. A Maria, a Lei che è Salus Infirmorum, e per intercessione di San Giovanni Paolo II, affidiamo i nostri malati, gli anziani e quanti si prendono cura di loro con le parole stesse del Papa: Che la Beata Vergine, nostra Madre, conforti quanti sono malati e sostenga quanti hanno dedicato la propria vita, come Buoni Samaritani, a curare le ferite fisiche e spirituali dei sofferenti”


Potenza, 25 Gennaio
Conversione di San Paolo, Apostolo Il Direttore
dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute
Don Mario Galasso


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