BOCHICCHIO E TANTONE: UNA STRATEGIA PER LA GOVERNANCE DELL’ACQUA E IL FUTURO DEL SISTEMA IDRICO LUCANO

BOCHICCHIO E TANTONE: UNA STRATEGIA PER LA GOVERNANCE DELL’ACQUA E IL FUTURO DEL SISTEMA IDRICO LUCANO

L’ultima legge di assestamento del bilancio regionale conferma una preoccupante assenza di visione strategica. Si tratta di un provvedimento frammentato, fatto di finanziamenti a pioggia e privo di investimenti strutturali, soprattutto in settori cruciali come il comparto idrico, agricolo e industriale. Lo hanno detto Antonio Bochicchio Consigliere Regionale AVS-PSI-LBP e Raffaele Tantone, Portavoce PSI Basilicata

Come Partito Socialista non intendiamo partecipare alla competizione tra territori su chi ottiene più risorse. Rivendichiamo però con forza, con gli altri colleghi consiglieri di minoranza, i 300 mila euro destinati alla riduzione del costo degli abbonamenti bus per gli studenti, passo importante verso la gratuità del servizio. Allo stesso modo, non ci interessa alimentare il derby Matera–Potenza: riconosciamo la legittimità dei 1,4 milioni destinati agli impianti meccanizzati di Potenza e attendiamo i 600 mila euro dovuti a Matera per gli adeguamenti ISTAT del contratto per il trasporto pubblico urbano.

La tardiva approvazione dell’assestamento, dopo un bilancio consuntivo anch’esso in ritardo, riduce la capacità operativa degli enti partecipati, che si trovano con margini temporali ridotti per assumere impegni e pagare fornitori. Nel caso di Acquedotto Lucano la situazione è particolarmente critica: alla crisi contabile si sovrappongono una crisi industriale e una seria emergenza idrica dovuta a siccità, perdite della rete e scarsa capacità d’invasamento. Sorprende, in questo quadro, l’assenza di risorse dedicate dopo il rinvio dell’aumento di capitale.

Oggi mancano fondi per anticipazioni su investimenti già finanziati (oltre 10 milioni). Si accumulano 38 milioni di debiti verso Enel e 14 milioni verso Acquedotto Pugliese, mentre si tenta di far fronte alle esposizioni cartolarizzando 24 milioni di crediti verso i consorzi di bonifica falliti. L’emergenza idrica del 2024 sullo schema Camastra–Potenza è costata 6 milioni, di cui 1,4 ancora non trasferiti dalla Regione. Né tali risorse, né quelle necessarie ad affrontare le criticità negli invasi del Senisese e del Vulture–Materano, compaiono nell’assestamento. Senza precipitazioni straordinarie, diversi invasi certamente rimarranno sotto la soglia di emergenza fino al prossimo inverno, con possibili sospensioni idriche e un’ondata di decreti ingiuntivi che minacciano la stessa continuità aziendale di Acquedotto Lucano.

O si continua a ignorare il problema, affidandosi a interventi occasionali e ad anticipazioni di royalties, “ballando sul Titanic” tra riorganizzazioni non previste dal piano industriale e un crescente accentramento regionale; oppure si sceglie una strada pragmatica e riformista. La prima ipotesi rischia di condurre Acquedotto Lucano al concordato preventivo in meno di un anno, indebolendo ulteriormente la Basilicata contro Governo nazionale, Regioni confinanti ed eventuali soci privati.

La seconda strada — quella che noi sosteniamo — parte dal riconoscimento del valore strategico dell’acqua e richiede interventi immediati: mappatura delle perdite su reti frammentate tra più enti; censimento delle condotte, ancora, in eternit che sono più soggette a rottura in caso di variazione di pressione; digitalizzazione delle procedure di apertura delle traverse fiume–invasi per ridurre ritardi ed  evitare,  che la poca acqua che arriva dal cielo venga dispersa in mare in attesa che i vari enti comunichino fra di loro via pec. È indispensabile migliorare la governance idrica, superando la frammentazione ereditata dell'ex Acquedotto Pugliese.

La Regione Basilicata deve innanzitutto ricostruire una governance interna solida, che coinvolga Comuni soci, cittadini e imprese. Non è più sostenibile coprire le criticità di liquidità con anticipazioni finanziarie sui contributi regionali futuri. Serve una linea di credito dedicata da 10 milioni per anticipare gli investimenti, molto più efficace della cessione dei crediti verso i consorzi regionali falliti. Occorre poi aprire un dialogo serio con Enel sui 38 milioni di debito, evitando condizioni penalizzanti, e coordinarsi con Puglia e Campania per affrontare in modo condiviso le sfide idriche comuni ed i 14 milioni di debiti verso Acquedotto pugliese..

Il futuro di Acquedotto Lucano  richiede un duplice intervento: rafforzare la governance attraverso un maggior coinvolgimento dei Comuni e sinergie con Acquedotto Pugliese; diversificare i ricavi trasformando la società in una multiutility capace di investire in digitalizzazione, produzione energetica, agricoltura irrigua, rifiuti e forestazione. Acqua, energia e territorio non possono più essere trattati come risorse inesauribili.

Come Socialisti riteniamo che sia il momento di una riflessione profonda sul ruolo dell’acqua nello sviluppo futuro del Mezzogiorno. Per questo intendiamo coinvolgere i cittadini lucani e le Regioni vicine, attraverso i nostri rappresentanti in Puglia e Campania, per una discussione seria e condivisa su un modello di sviluppo davvero sostenibile, sociale ed economico.


 

ADV


Altre previsioni: Weather Rome 30 days