La cultura come strumento nella lotta contro la violenza, contro le radici dove si annidano e si perpetuano stereotipi di genere e disuguaglianze. È da questa convinzione che nasce l’incontro promosso – in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - dalla Fondazione Sassi di Matera e in programma mercoledì 19 novembre 2025, alle ore 17.30, nella Sala “Mario Salerno” della Fondazione, in via San Giovanni Vecchio, 24.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’INPS Basilicata, il Presidio del Libro, Letti di Sera, il Soroptimist International Club di Matera, vuole essere un momento di riflessione collettiva sul valore della memoria e sul ruolo della cultura - anche nelle organizzazioni pubbliche - come leva per promuovere una società più equa, inclusiva e rispettosa dei diritti delle donne.
Durante l’incontro interverranno Paolo Albano, autore e curatore di numerosi progetti editoriali, che presenterà il volume “Rareche, racconti della tradizione lucana tra magia e realtà”, un’opera corale che intreccia voci, leggende e identità del territorio lucano, restituendo un mosaico di memorie e di esperienze al femminile. Accanto a lui Benedetta Dito, direttrice regionale INPS Basilicata, che presenterà il libro di Paolo Albano “…Da quanto cielo si riesce a vedere”, una riflessione intensa e poetica sul legame tra memoria individuale e memoria collettiva, sul coraggio di guardare oltre il dolore e trasformarlo in consapevolezza. Saranno inoltre presenti le autrici Rossella Losasso, con il racconto “Sempre uniti. Nicola e Maria”, e Nunzia Nicoletti, con “I Vicinati Materani”, due narrazioni che intrecciano quotidianità, solidarietà e tradizione, restituendo l’immagine di una comunità in cui le relazioni umane diventano presidio contro le diverse forme di violenza. Il pomeriggio sarà arricchito da un intermezzo musicale, anche a cappella, curato dall’autrice Filomena Vicino, che offrirà al pubblico un momento di emozione e riflessione attraverso la musica e la voce.
«È indubbio che l'arte, l'educazione e le narrazioni promuovono benessere psico-fisico e possono guarire le vittime di violenza. Il welfare culturaleè oggi promosso a livello europeo nei Piani strategici della lotta alla violenza per prevenire e contrastare la violenza di genere ed è uno strumento fondamentale di cambiamento sociale nelle organizzazioni pubbliche, come nel mondo dell’associazionismo, del volontariato, nelle imprese private», ha dichiarato Patrizia Minardi, direttrice della Fondazione Sassi e componente del Comitato Pari opportunità Soroptimist International, da sempre impegnata nella valorizzazione della cultura come bene comune e strumento proattivo di crescita sociale collettiva.














