CONFSAL: SENZA GIOVANI NON C’È FUTURO

CONFSAL: SENZA GIOVANI NON C’È FUTURO

Le recenti dichiarazioni dell’ISTAT durante l’audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) confermano ciò che la CONFSAL Basilicata denuncia da tempo: senza un serio investimento sul capitale umano giovanile, il sistema produttivo del Paese, ancor più quello della nostra regione, è destinato a un declino irreversibile.

Secondo l’Istituto nazionale di statistica, nelle imprese italiane la piramide demografica è ormai sbilanciata verso i cinquantenni. Un dato che pesa ancor di più in Basilicata, dove il calo demografico è il più alto d’Italia, con un saldo negativo di −6,3 per mille nel 2024 e oltre 3.300 residenti persi in un solo anno. Siamo scesi sotto quota 530.000 abitanti. Nella provincia di Potenza, che da sola rappresenta oltre il 60% della popolazione regionale, si contano circa 1.900 nascite nel 2024, con un calo del 3,9% rispetto al 2023. Nella provincia di Matera, le nascite si fermano a circa 1.100, in lieve flessione (−0,4%). L’età media della popolazione è di circa 48 anni a Potenza e 47 anni a Matera, ben oltre la media nazionale. Dal 2000 a oggi, la provincia di Potenza ha perso oltre 14% della popolazione residente; quella di Matera quasi 8%.Siamo di fronte a un declino lento ma costante, che mina non solo la tenuta sociale, ma anche la sostenibilità economica e produttiva dell’intero territorio.

“Siamo un Paese e una regione che deve considerare i giovani come risorse scarse, da trattare con i guanti bianchi”, ha affermato l’ISTAT. Noi lo diciamo da anni: servono politiche serie per trattenere e valorizzare i giovani, e non solo con bonus temporanei o tirocini sottopagati. La produttività non si costruisce solo con i macchinari, ma con l’energia, le competenze digitali, la creatività delle nuove generazioni. Invece, in molte aziende lucane, si continua a rimandare il ricambio generazionale, mentre il territorio si svuota.

Non possiamo permettere che il futuro produttivo della Basilicata venga compromesso da un’inerzia politica e da una cultura d’impresa miope. Le aziende devono comprendere che assumere giovani conviene, non solo per l’innovazione ma anche per il benessere del tessuto economico locale. Sul fronte salariale, l’ISTAT rileva una timida inversione di tendenza. Ma i salari reali restano ancora inferiori del 9,1% rispetto al 2021. In Basilicata, dove il potere d’acquisto è storicamente più basso, una famiglia su tre taglia anche su beni primari come alimentari e abbigliamento. Una situazione che mette a rischio la tenuta sociale della nostra comunità. Come Confsal  chiediamo al governo regionale e nazionale:      
                                                            1. Incentivi strutturali all’assunzione giovanile, soprattutto nei settori strategici (digitale, green economy, servizi);                                                      2. Piani di formazione continua, in raccordo con scuole, ITS e università;                                            3. Un piano straordinario contro lo spopolamento, con risorse dedicate ai piccoli comuni e alla rigenerazione del tessuto produttivo. Non possiamo più aspettare, dichiara de Grazia. Serve un cambio di passo immediato. O la Basilicata investe nei giovani, oppure dovremo prepararci a gestire un futuro fatto di desertificazione sociale, impoverimento e marginalità.”


 

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