L’Università della Basilicata - Campus Lanera di Matera ha ospitato il primo corso di formazione in Psicologia dell’Abitare, un evento promosso dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata, in collaborazione con l’ordine degli Architetti di Matera, la Rete Città per le Donne e l’assessorato regionale alla Salute della Basilicata.
La due giorni sul tema della “Psicologia dell’Abitare”, il corso di formazione Educazione Continua in Medicina, è la prima iniziativa nel suo genere. Psicologi e architetti hanno avuto l’occasione di confrontarsi su un terreno comune, il concetto di casa, attraverso un nuovo approccio e un modello innovativo.
Il corso ha proposto una riflessione sul significato, per ciascuna disciplina, che essa riveste, dall’infanzia all’età adulta, nella costruzione dell’identità personale, nel confronto con il proprio mondo interiore e che miri proprio alla “cura” profonda di spazi, ambienti e di simboli corrispondenti.
Così la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, Luisa Langone: «Il percorso che formalizziamo oggi parte da un protocollo nazionale con l’Ordine degli Architetti ed è la testimonianza del lavoro di rete che abbiamo, da sempre, promosso. È impossibile studiare l’individuo senza il suo contesto di riferimento. La casa, nella fattispecie, ha impatto sulla salute degli individui; fare delle scelte determinate interviene a supporto del benessere e riduce lo stress. Ciò vuol dire che migliora la salute. In tal senso, occasioni come quella odierna assumono un valore ancora più rilevante».
Relatrice e docente d’eccezione, la psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, Donatella Caprioglio, che ha accompagnato i numerosi partecipanti in una intensa giornata di studi. «La metafora della casa è fondamentale, la narrazione della casa è incredibile. Esistono tante case - ha affermato la Caprioglio - ognuno ha diritto ad avere quella che vuole, quella che sente più vicina, perché è una necessità primaria. Questo corso è importantissimo perché avvicina in maniera fattiva due professioni che devono andare insieme, perché condividono ascolto, parola, costruzioni e ricostruzioni di spazi, che sono anche mentali. Parlare dell’abitare è importante perché ci situa, è il nostro spazio privato, un archetipo di tutti».
La vice presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Amoroso ha concluso: «Riteniamo questo percorso interessante, nuovo, ambizioso. Gli obiettivi riguardano la multidisciplinarietà e l’innovazione. Portare l’idea della psicologia dell’abitare consente di perseguire un approccio nuovo sulle azioni dell’ascolto, della comunicazione e della restituzione. Vivere i nostri saperi in modo diverso ci fa partire dalla nostra conoscenza per riformularla ed è una sfida sempre entusiasmante».