Alta Velocità: tratta lucana Potenza - Matera - Taranto. Interviene il sen. Gianni Rosa che contesta una “tardiva e strumentale polemica”.
“Per fare corretta informazione - dice Rosa - bisogna dire la verità. È una polemica buttata là tra il ritardo dei lavori nella stazione centrale di Potenza e il luogo comune dal sapore grillino, del tipo “I Parlamentari viaggiano gratis”. Gli investimenti sulla rete ferroviaria italiana - aggiunge Rosa - sono regolamentati sulla base di un accordo di programma tra lo Stato e RFI, della durata minima di cinque anni. È bene che i lucani sappiano che l’iter per l’approvazione dell’Accordo di programma 2022-2026 nasce a dicembre 2021 con il Governo Draghi. Ad aprile 2022, il Documento strategico propedeutico per l’approvazione dell’Accordo è stato approvato ad aprile 2022, con il decreto 109. A dicembre 2022 si erano oramai consumati tutti i passaggi per un’eventuale modifica. In pratica i giochi erano fatti. Ora, se davvero si volesse venire a capo della questione infrastrutture in Basilicata, certe domande bisognerebbe farle a chi poteva agire e non l’ha fatto.
Ovviamente, per fare questo servirebbe una buona dose di onestà intellettuale. Detto ciò e tanto per smentire le solite malelingue, il sottoscritto, quale vice-Presidente della VIII Commissione ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni e innovazione tecnologica già a marzo 2023, quindi pochi mesi dopo l’elezione in Senato, si è premurato di chiedere spiegazioni sulla misteriosa scomparsa della tratta Battipaglia - Potenza ‐ Metaponto – Taranto per l’alta velocità dai lavori finanziati.
Nell’informativa inviata da Rfi a mia precisa domanda sul mancato finanziamento mi è stato risposto che era stato preferito un tracciato interno della nuova linea AV per il sud – tratto Battipaglia-Romagnano di 33 km (lotto 1a della Salerno-Reggio Calabria) - tale da consentire di ridurre le percorrenze di circa 20 minuti da/per Potenza, Matera e Taranto, con una specifica interconnessione in direzione Potenza e che, già a dicembre 2022, era stata avviata la fase negoziale con la pubblicazione del bando di gara. Perché? Perché delle soluzioni proposte: la variante di tracciato a semplice binario della linea esistente da Romagnano fino a Tito, avrebbe garantito un risparmio di tempo di solo 10 minuti, “avrebbe comportato la realizzazione di opere (ponti e viadotti) particolarmente rilevanti (caratterizzate da ripetuti fuori standard, in particolare per quanto riguarda le altezze) e ritenute, al di là degli aspetti di impatto ambientale, non fattibili e quindi nemmeno quantificabili economicamente”; la realizzazione di una interconnessione al km 44 dell’AV SA-RC e di una nuova linea AV, con estensione pari a circa 27 km di cui circa 24 in galleria e risparmio di tempo di circa 45 minuti, presenta “difficoltà realizzative tali da pregiudicarne l’effettiva fattibilità.
Tali difficoltà tecniche - sottolinea Rosa - si riflettono sul costo della soluzione, oggettivamente rilevante, stimato a livello di fattibilità (con un’alea del + 30%) pari a circa 2,1 mld di euro (tariffe 2021, al netto dei recenti aumenti tariffari + 50%).”. Al di là di tutto, quindi, per parlare e, soprattutto, scrivere occorrerebbe prima informarsi, riflettere e poi procedere. Ancora una volta, purtroppo per i lucani, si strumentalizza una vicenda che ha radici nel passato per provare a ostacolare chi ha sempre agito correttamente”.