Gianmario Massocchi, direttore della Cooperativa Arpor si unisce alla richiesta di aiuto che in questi giorni proviene da tutto il mondo agricolo.
“È troppo tempo che aspettiamo sia fatta chiarezza sulla crisi di approvvigionamento riservato alle nostre colture. Sono a rischio oltre un migliaio di ettari di terreno già pronti per la semina e i trapianti da cui si producono migliaia di quintali di prodotti, come i carciofi e altre coltivazioni tipiche dell’area metapontina. Le inevitabili conseguenze sono la perdita di ingenti quantità di prodotti agricoli, posti di lavoro in campagna e in stabilimento, senza considerare quelli derivanti dall’indotto.
La richiesta degli operatori del territorio che chiedono a gran voce interventi rapidi e risolutivi è anche la richiesta della cooperativa Arpor, che oggi dà lavoro a oltre 500 dipendenti. Un ulteriore grave e irreparabile danno sarebbe inoltre a carico del settore vivaistico, che ha piantine già pronte per essere messe a dimora e che rischia di compromettere così non solo la campagna attuale, ma, soprattutto, quella del prossimo anno.”