In vista della Giornata mondiale per la sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2024), che ricorre il 6 febbraio, istituita e promossa dall’Unione europea per riflettere sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che possono avere i giovani utilizzando la Rete, Save the Children sottolinea l’urgenza di creare ambienti digitali sicuri per bambine, bambini e adolescenti e di affrontare opportunità e rischi della rivoluzione in atto.
L’organizzazione, in particolare, evidenzia la necessità di prestare la massima attenzione ai trend di abbassamento dell’età media nell’utilizzo delle tecnologie digitali e all’aumento del tempo medio trascorso on line da parte dei più giovani, soprattutto dopo la pandemia. In Basilicata l’82,2% di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni ( ben al di sopra della media nazionale del 73%), e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone, con il 76,6% di loro che lo usa tutti i giorni (al di sopra della media nazionale del 65%).
Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – accolte anche in Italia dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) – di non utilizzare dispositivi digitali per i bambini di età inferiore ai 2 anni, secondo una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo davanti allo schermo (tv, computer, tablet o smartphone), per la maggior parte per meno di un’ora al giorno.
I livelli di esposizione crescono con l’aumentare dell’età: se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5, inferiore in Basilicata (47,1%), dove il 3,5% di bambini è esposto per tre o più ore al giorno.
Se per molti ragazzi stare in Rete, scambiarsi contenuti e messaggi, rappresenta un elemento di apertura al mondo, di fuoriuscita dall’isolamento con la possibilità di scoprire nuovi interessi e condividerli, per altri l’esposizione in Rete produce ansia o può portare ad una sovraesposizione digitale e ad una vera e propria forma di dipendenza: nella regione, le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 14%, di poco superiore con la media nazionale del 13,5%. Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Basilicata il 23,1% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (sotto la media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni.