Nella Giornata Mondiale delle Zone Umide, Legambiente presenta il report “Ecosistemi acquatici 2024”. Quattro gli appuntamenti in Basilicata.
Il 2 febbraio alle ore 10:30 in località San Sago (CS), mobilitazione per la tutela e la valorizzazione del Fiume Noce; sempre il 2 febbraio 2024 alle 16 a Marsico Nuov, sede dell'Ente Parco Nazionale Appenino Lucano Val d'Agri Lagonegrese,
Convegno "Il ruolo degli ecosistemi acquatici per la transizione ecologica in Basilicata"; il 4 febbraio 2024 alle 10:30 ad Avigliano, l'antico "Lacus Pensilis": passeggiata nella storia e nella natura - Raduno in località Chicone. Infine, sempre ad Avigliano, il 10 febbraio alle ore 16, convegno su "Recupero e riqualificazione del lago di Piano del Conte".
Nell'occasione Legambiente denuncia l’immobilismo nell’istituzione di nuove zone umide di interesse internazionale: ferme a 57 quelle riconosciute secondo la Convenzione di Ramsar e 9 quelle che aspettano di essere istituite (3 in Sicilia, 5 in Toscana e 1 in Friuli-Venezia Giulia) *.
Pesa poi il ritardo nell’applicazione del Regolamento UE 2021/57 (in vigore dal 15 febbraio 2023) che vieta l’uso delle munizioni di piombo nelle zone umide per la salute umana e degli uccelli acquatici; e che mette a rischio l’Italia da una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea per la sua violazione.
Altro ritardo è l’assenza del nuovo decreto che regolamenta le autorizzazioni in deroga alle immissioni ittiche di specie alloctone negli ecosistemi delle acque interne. Decreto a cui si sarebbe già dovuti arrivare a fine 2023 e la cui mancata emanazione continua ad alimentare un caos ingovernabile nel panorama delle immissioni faunistiche in natura.
Per questo Legambiente cbiede di rafforzare e applicare normative ambientali per la protezione delle zone umide e degli ecosistemi acquatici. Istituire nuove aree protette fluviali e nuove zone umide di interesse internazionale, a partire dalle 9 ancora in stallo,creando anche piccole aree umide minori, soprattutto nelle aree urbane, per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici nelle città. Combattere le specie aliene invasive dei sistemi acquatici. Contrastare l’inquinamento e le illegalità ambientali negli ecosistemi acquatici, frenando il bracconaggio e favorendo la pesca sostenibile
“L’Italia — dichiara Antonio Nicoletti, Responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente — è tra i più ricchi di biodiversità nel contesto europeo ma è caratterizzata dalla mancanza di una seria e coerente azione politica in grado di far fronte ai crescenti rischi di degrado per gli ecosistemi”.