Una buona base di partenza per il Piano Mattei che può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, dei quali circa 3 miliardi provengono dal Fondo italiano per il clima e circa 2,5 miliardi dalle risorse della cooperazione allo sviluppo.
"Abbiamo trovato moltissimi punti di contatto, abbiamo davanti un cammino molto lungo, oggi è una ripartenza, siamo solo all'inizio di un cammino che dobbiamo fare insieme": ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa a Palazzo Madama dopo i lavori del vertice Italia-Africa.
Un’iniziativa mai tentata prima con un metodo innovativo. L’entusiasmo e l’interesse che registrato tra le delegazioni dei Paesi Africani lo dimostrano, sono segnali di successo da tradurre in opportunità di sviluppo per le popolazioni africane e gli imprenditori italiani.
Sono oltre 1.600 le imprese italiane che operano nel continente africano. Servono, per questo, progetti concreti che diano risposte alle necessità delle nazioni e regioni africane e contestualmente consentano di accrescere il “made in Italy” nel mondo.
Una rassicurazione per gli imprenditori spaventati da fattori oggettivi della situazione socio-economica dei Paesi Africani arriva dalla necessità di realizzare attività sempre con l’adeguata conoscenza di ogni singolo Paese su cui ItalAfrica svolge un ruolo importante che, soprattutto per dare corso al Piano Mattei, si intensificherà.