“Il wound care ai tempi delle prossimità nuove”, è il titolo del convegno che si svolgerà dal 16 al 18 maggio a Potenza, nell'hotel "Grande Albergo".
Il meeting è la naturale evoluzione de “Il cratere malato”, una serie di eventi scientifici svolti tra il 2000 e il 2015, relativi alla tematica delle ulcere cutanee nel XXI secolo, che sono in vertiginoso aumento e rappresentano oramai un’emergenza sociale. Il vecchio titolo, ispirato a una raccolta di lettere di Baudelaire, intitolata “Il vulcano malato”, voleva sottolineare proprio il paradosso del crescente aggravarsi di tale fenomeno nonostante i progressi in campo tecnologico e i mezzi disponibili. In epoca peri e post pandemica, il Pnrr e il decreto ministeriale 77 hanno delineato nuovi concetti e nuovi luoghi di cura, questi ultimi rappresentati dalle cosiddette “strutture di prossimità” con le quali, si spera di dare, insieme alla sanità digitale, risposte più efficaci alla crescente domanda di salute rappresentata dai malati cronici, in molti dei quali le lesioni croniche cutanee rappresentano la più frequente comorbilità.
Durante il convegno, esperti nazionali del settore porranno una lente di ingrandimento sulle attuali criticità e sulle innovazioni del 'wound care' poiché le lesioni croniche cutanee rappresentano una comorbidità sempre più presente in tantissime patologie croniche e, come tali, di elevato significato sociale in termini di spesa pubblica assistenziale. Colpisce verosimilmente circa l'1-1,5% della popolazione adulta ed in modo particolare quella geriatrica, assumendo caratteri di particolare gravità, tanto da rappresentare da molto tempo un problema sanitario di notevole rilevanza. Nell’ultimo decennio si è assistito tuttavia ad un autentico viraggio che ha traghettato il 'wound care' da una fase empirica a una fase nella quale si sono affermati presupposti scientifici acclarati in grado di produrre cure appropriate, suffragate da evidenze. Allo stesso tempo, non si è registrata un’adeguata crescita dei modelli di cura: prevale ancora la cultura della “gestione ambulatoriale” che non riesce ad essere sostituita da “modelli di gestione di massa”, meglio rispondenti ai “grandi numeri” ma non in grado di fornire garanzie di efficacia e appropriatezza clinica. L’individuazione di nuovi luoghi di cura come le strutture di prossimità, insieme alla sanità digitale, potrebbero contribuire a risolvere tali criticità.
Le finalità, sia del convegno che del corso di aggiornamento collegato al convegno stesso, sono quelle di fornire ai partecipanti un aggiornamento su tutte le innovazioni cliniche e strumentali della cura delle ulcere cutanee, senza trascurare le ultime acquisizioni sulle tecniche di riparazione tissutale.