Stellantis, Evangelista (Fim Cisl): “Urgente necessità di implementare un progetto per proteggere il lavoro e i lavoratori di Melfi”.
Secondo il sindacalista “sul progetto Melfi serve il sigillo di un patto tra istituzioni nazionali e regionali, Confindustria, aziende e sindacati”. E sulle voci circa il congelamento del modello Opel il sindacalista ribadisce che “a Melfi deve restare la Jeep Renegade”.
Sebbene la missione produttiva dello stabilimento Stellantis di Melfi sia stata già programmata, il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista ribadisce “l’importanza di agire prontamente sul futuro del polo automotive lucano poiché molte aziende dell'indotto stanno operando in un clima di incertezza riguardo alle future commesse e alla continuità delle forniture e della collaborazione con la casa madre. La produzione dei cinque nuovi modelli di auto a Melfi è cruciale per il sito automobilistico lucano, ma ribadiamo che, se il congelamento del modello marchiato Opel venisse confermato, per quanto ci riguarda la Jeep Renegade deve rimanere a Melfi per garantire un contributo in termini di volumi produttivi e di occupazione”.
“Durante la riunione in Confindustria Basilicata dello scorso 19 gennaio – ricorda Evangelista – il ministro Urso ha annunciato l'impegno per affrontare la transizione, sostenendo le aziende esistenti, promuovendo la diversificazione e incentivando nuovi investimenti nel polo automobilistico di Melfi. Nella strategia governativa sarebbe inoltre prevista la creazione di un tavolo specifico per il sito automobilistico lucano al fine di elaborare e intraprendere azioni mirate al rilancio dell'area industriale di Melfi e del suo indotto. È importante anche sottolineare quanto dichiarato alle agenzie il 28 febbraio dallo stesso ministro il quale ha spiegato che ‘a breve ci saranno i tavoli stabilimento per stabilimento’. Questo rappresenta un passo nella direzione auspicata da tempo dalla Fim Cisl”.
“Un tavolo specifico per il sito automotive lucano è essenziale per comprendere chiaramente il posizionamento e l'organizzazione dello stabilimento Stellantis di Melfi nella produzione dei cinque nuovi modelli. Questo tavolo deve permette anche di valutare il futuro delle vetture attualmente in produzione, l'occupazione, le commesse destinate alle aziende dell'indotto più vulnerabili in questa rivoluzione industriale e molti altri aspetti. Solo con questo approccio si può realizzare un progetto credibile. Tuttavia, il ritardo accumulato è preoccupante, poiché la transizione verso il veicolo elettrico e la riorganizzazione di Stellantis sono inevitabili e in corso. È fondamentale accompagnare tali processi con progetti volti a sostenere la trasformazione del lavoro, assistere le aziende e preservare l'occupazione, altrimenti, molte aziende rischiano la chiusura e la perdita di posti di lavoro”.
Per il segretario generale della Fim Cisl lucana “c’è l'urgenza di recuperare il ritardo accumulato e dare una risposta alla situazione che si sta delineando nel territorio di Melfi, coinvolgendo le imprese della componentistica che ruotano intorno a Stellantis. Per questo, come Fim Cisl chiediamo, attraverso un tavolo nazionale, la piena attuazione del progetto Melfi con il sigillo di un patto tra istituzioni nazionali e regionali, Confindustria, aziende e sindacati”.